Il mercato del whisky ha toccato un giro d’affari di 89 miliardi di dollari nel 2024 superando per la prima volta il fatturato 2019 (86 miliardi)

Never delay kissing a pretty girl or opening a bottle of whiskey: tradotto (pessimamente) in italiano: Mai rimandare il baciare una bella ragazza od aprire una bottiglia di whisky”: è un celebre apoftegma attribuito a Ernest Hemingway, fine intenditore di entrambe le esperienze, che riassume uno stile di vita caratterizzato dall'apprezzamento per i piaceri semplici e autentici. Attenzione: Hemingway sembra scrivesse "whiskey" che è la grafia con cui si indica il whisky irlandese, da non confondere (eresia!) con gli altri whisky! Una recente indagine pubblicata da Statista stima che nel 2024 il mercato globale del whisky raggiungerà il valore totale di 89 miliardi di dollari, segnando per la prima volta un ritorno ai livelli precedenti alla pandemia, e superando quindi gli 86 miliardi del 2019. Secondo le proiezioni, il settore è destinato a crescere fino a 104 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni, con un aumento complessivo del 18% e un tasso di crescita annuale composto (Cagr) pari al 3,2%.

Le tendenze social confermano questa dinamica: solo su Instagram si contano 23 milioni di post con hashtag tipo #whisky o #whiskey. Spiega Chiara Pigini, marketing manager di Mavolo Beverages: “In un articolo riportato recentemente dal Financial Times si è cercato di far luce sulle evoluzioni del settore in termini di consumatori: il sito britannico indica che i Millennial stanno diventando sempre più esigenti, prediligendo la qualità rispetto alla quantità, mentre il mercato dei più giovani, di età compresa tra i 18 e i 25 anni, ha visto un aumento del 25% anno su anno del consumo di whisky dal 2021, secondo un sondaggio a cura di YouGov. Secondo un rapporto di Distill Ventures, le donne rappresentano oltre il 35% dei bevitori di whisky nel Regno Unito e negli Stati Uniti: questi dati dimostrano come il settore sta coinvolgendo un bacino sempre più ampio di consumatori”.

Questo slancio del mercato, anche tra i giovani, è da ricondurre alle nuove idee delle aziende specializzate, sempre alla ricerca di spunti che amplino la platea dei consumatori, senza mai perdere di vista la qualità dei prodotti.

Tra i protagonisti troviamo Brave New Spirits (whisky scozzesi) ha recentemente lanciato la linea Whisky Heroes ridefinendo il concetto di etichetta e storytelling: le loro bottiglie, caratterizzate da illustrazioni in stile fumetto, combinano un’esperienza innovativa con la qualità premium del prodotto, attirando un pubblico sempre più diversificato. “La capacità d’innovare, mantenendo un forte legame con la tradizione, si conferma un motore di crescita per l’intero mercato -conclude Chiara Pigini-. Le proposte audaci come quelle di Whisky Heroes, distribuite nel catalogo premium di Anthology, non solo intercettano i gusti delle nuove generazioni, ma contribuiscono anche a consolidare il posizionamento del whisky come una scelta contemporanea e dinamica nel panorama delle bevande alcoliche. Il settore si conferma capace di evolversi e conquistare nuovi mercati, rafforzando il proprio ruolo di protagonista tra i prodotti premium”.

Ma quali saranno le principali tendenze del whisky nel 2025? Secondo il sito specializzato Verified Market Reports 7 trend caratterizzeranno il settore:

  • Premiumization: i consumatori mostrano crescente interesse per prodotti premium, come whisky artigianali o varietà invecchiate, apprezzati per le loro esperienze sensoriali uniche e memorabili.
  • Diversità di sapori: il boom delle distillerie artigianali ha ampliato ingredienti e tecniche di produzione, offrendo una gamma sempre più ampia di spirits innovativi accanto alle varietà tradizionali.
  • Ready-to-Drink (RTD): i whisky pronti da bere stanno guadagnando popolarità grazie alla loro praticità, conquistando in particolare le nuove generazioni.
  • Cocktail al whisky: questa acquavite di cereali si sta affermando come un ingrediente versatile e ricco di complessità, rendendolo sempre più centrale nella mixology moderna.
  • Turismo del whisky: cresce l’interesse per esperienze immersive nelle regioni di produzione di questo distillato, con viaggiatori desiderosi di scoprire la cultura e i processi produttivi che lo caratterizzano.
  • Whisky in cucina: il whisky è sempre più utilizzato come ingrediente culinario per esaltare i sapori dei piatti, con chef di tutto il mondo che ne esplorano le potenzialità creative.
  • Whisky come investimento: collezionisti e investitori puntano su prodotti rari e invecchiati, considerati beni di valore oltre che di consumo.

 

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