L’indiscrezione è stata lanciata da Le Monde e ha avuto da subito una forte eco sulla stampa transalpina: Carrefour e Auchan, vale a dire i due colossi della grande distribuzione francese, avrebbero dissotterrato l’ascia della concorrenza e cercato un accordo finalizzato all’aggregazione. Dall’eventuale matrimonio nascerebbe uno dei più grandi gruppi mondiali del settore, con spalle abbastanza robuste per affrontare gli ingenti investimenti richiesti dai processi di transizione in atto e da quelli che si annunciano all’orizzonte.
La reazione di Auchan, tuttavia, indica una strada diversa. A parlare è stato Barthelemy Guislain, presidente di Afm, ovvero il principale azionista di Auchan, che alla "Voix du Nord" ha detto: "Possiamo discutere di alleanze e di partnership, ma una cosa è certa: non venderemo mai Auchan!".
Intanto, quello che è certo è che Carrefour in Italia ha avviato un nuovo piano di ristrutturazione e riorganizzazione per tornare alla profittabilità.
Lo stato delle trattive prima della dichiarazione di Guislain
(aggiornamento al 30 settembre 2021)
Secondo Le Monde, le discussioni sarebbero cominciate nella primavera di quest’anno, per poi arenarsi poche settimane dopo e perdere consistenza dall’estate in avanti. Ma un banchiere citato dal quotidiano transalpino afferma che invece il dialogo resta aperto. Ci sarebbe, insomma, la volontà di Carrefour di acquistare (la società ha il 19% del mercato francese) e quella di Auchan (8,9%) di accettare l’aggregazione, ma resterebbero da definire i valori delle due società e le modalità dell’accordo. In questo modo i due contendenti darebbero vita al leader nazionale, scavalcando Leclerc, che ha il 23% del mercato.
“Aggregandosi con Auchan, Carrefour tornerebbe a essere un solido leader della grande distribuzione in Francia”, afferma una fonte all’emittente BfmTv, mentre dalle due aziende arriva un ‘no comment’ sulla vicenda.
A questo proposito va ricordato che Alexandre Bompard, amministratore delegato di Carrefour, non ha mai nascosto di ritenere indispensabile un consolidamento nel mercato francese della grande distribuzione, ritenuto troppo frammentato. Ci ha provato nel 2018 con Groupe Casino, ma le trattative erano finite in un nulla di fatto, mentre nel gennaio scorso il ministro dell’Economia Bruno Le Maire aveva bocciato il canadese Couche-Tard che ambiva al gruppo tricolore. Incassato un nuovo mandato triennale nella primavera scorsa, Bompard è tornato a sondare i concorrenti e, questa volta, potrebbe farcela.