È il momento di “ripensare” le certificazioni. E di non considerarle più solo uno strumento per attestare l’impegno aziendale per la qualità e per consolidare la reputazione ma anche come una leva per migliorare il ranking bancario e il valore economico di un’impresa. Infatti, in un orizzonte di medio/lungo termine, gli indicatori esg assumeranno sempre più importanza sia per l’impatto a livello di settori economici sia per la loro correlazione positiva con la performance economica d’impresa. La correlazione tra rischio di credito e sostenibilità esg si consoliderà poi nel medio-lungo periodo, rappresentando un asse fondamentale per lo sviluppo futuro delle produzioni vitivinicole e dell’agricoltura in generale. È questo il messaggio uscito dalla presentazione del report 2023 di Valoritalia, leader nel controllo e nella certificazione del vino italiano con 219 denominazioni di origine controllate (dal Barolo al Brunello di Montalcino, dal Prosecco al Franciacorta), che rappresentano il 56% della produzione nazionale dei vini di qualità. Valoritalia certifica oltre 2 miliardi di bottiglie riferibili a circa 92mila operatori, ne garantisce la tracciabilità verificando oltre 800mila movimenti e realizza oltre 8mila visite ispettive, tra vigne cantine, e 13mila commissioni di assaggio.
Vino, volumi in ripresa nel 2024
Dall’alto di questi numeri Valoritalia riesce a tastare il polso del settore vinicolo italiano a denominazione d’origine. Un mondo che ha chiuso il 2023 con una crescita dello 0,54% dei 
volumi di imbottigliato, che sale al 2,8% se raffrontata alla media dei tre anni precedenti, e con un calo dell’1,3% a valore. Entrando nel dettaglio, ad arretrare sono stati i vini doc (-2,8% degli imbottigliamenti) e quelli docg (-8%), mentre gli igt sono andati controcorrente, registrando una crescita annua del 16,5%, equivalente a oltre 97,6 milioni di bottiglie. Ma il primo quadrimestre del 2024 sembra delineare un anno diverso, perché i volumi dell’imbottigliato sono cresciuti dell’1,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e questa ripresa ha interessato anche i vini doc e docg. “Il bilancio complessivo del 2023, seppur caratterizzato da luci e ombre, è decisamente più positivo rispetto alla maggior parte dei nostri competitor e dimostra, ancora una volta, la grande adattabilità del sistema produttivo italiano anche di fronte alle condizioni più difficili”, sottolinea il presidente di Valoritalia, Francesco Liantonio.
Vino: la sostenibilità è centrale per le aziende
Il dinamismo delle imprese vitivinicole italiane emerge anche dall’indagine commissionata da Valoritalia a Nomisma-Wine Monitor per misurare quale valore le imprese e i consumatori attribuiscono alle certificazioni. I risultati dell’ultima indagine confermano la crescita di attenzione dei consumatori verso la sostenibilità, che unisce tutela ambientale e rispetto dei valori etici e sociali. Parallelamente, le imprese vitivinicole italiane mostrano di aver compreso molto bene la domanda dei consumatori visto che il 93% considera la sostenibilità fondamentale nella sua strategia di sviluppo.
Standard di sostenibilità Equalitas
as“Le imprese vitivinicole italiane hanno capito benissimo che nel futuro prossimo la sostenibilità giocherà un ruolo fondamentale nel posizionamento sui mercati -aggiunge Liantonio-. Lo dimostra il grande successo di Equalitas, lo standard di sostenibilità elaborato in Italia per le imprese vitivinicole e recentemente citato dal New York Times come uno degli esempi virtuosi a livello mondiale”. Nato per rispondere alle esigenze del settore vinicolo di dotarsi di uno schema condiviso, oggettivo e certificabile di sostenibilità sociale, ambientale ed economica, oggi Equalitas è stato adottato da 228 le imprese vitivinicole italiane per un totale di 7,4 milioni di ettolitri di produzione.
