“Dalla sua entrata in vigore il Testo Unico del Vino sta già dando buoni frutti e molte aziende ne stanno beneficiando. È chiaro che non si tratta di una mera raccolta normativa, ma di un testo organico che ha reso coerente la normativa di settore, in precedenza caratterizzata da diverse situazioni di contrapposizione e di difficile interpretazione, e ha introdotto importanti semplificazioni legislative, con l’obiettivo di rendere la vita meno complicata alle aziende, spesso troppo impegnate rispetto alla mera gestione della documentazione. Tutto ciò senza far venir meno l’efficacia del controllo”.
Così Paolo Castelletti, segretario generale di UIV, commenta la recente entrata in vigore del Testo Unico del Vino, tema centrale del Convegno: “Il vino italiano tra aspettative e cambiamento. Un’analisi approfondita alla luce del Nuovo Testo Unico sul Vino”, promosso dall’Associazione Italiana Sommelier con il patrocinio del Mipaaf.
“Per rendere il Testo Unico pienamente operativo - continua Castelletti - serve ora la tempestiva emanazione dei decreti attuativi che andranno a normare nei dettagli temi fondamentali. Come è stato per l'approvazione del Testo, auspichiamo che la filiera si mantenga compatta anche in questa fase di confronto con il Ministero e continui lo stesso confronto sano, reale ed etico della fase iniziale, visto che i regolamenti attuativi rappresentano un percorso strategico tanto quanto la norma generale stessa. Rispetto al percorso di approvazione, poi, oltre al Ministero e alla filiera, andrebbero coinvolte le due Camere del Parlamento e la Conferenza Stato Regioni, in una logica di condivisione che permetta di accelerare i tempi e dare così piena efficacia alla più importante disciplina del nostro settore”.
Il Testo Unico racchiude l'intera disciplina del comparto in 91 articoli e rappresenta un esempio di regolamentazione certa e completa a livello europeo che sta innovando e semplificando le procedure e i processi all'interno del settore. Per questo alcune delle voci più rappresentative del mondo del vino si sono confrontate sull’impatto che tali normative, concepite nell’ottica di una semplificazione burocratica nei diversi ambiti, possono avere sul settore. Alla tavola rotonda, moderata dal Presidente dell'AIS Antonello Maietta, oltre al Vice Ministro Andrea Olivero, erano presenti: Oreste Gerini, Direttore Generale dell’ICQRF; Riccardo Cotarella, Presidente di Assoenologi; Piero Mastroberardino, Presidente del Gruppo Vino di Federvini e dell’Istituto del Vino Italiano di Qualità – Grandi Marchi; Vito Intini, Presidente dell’ONAV e coordinatore della Consulta del Vino, e Antonio Rossi responsabile del servizio giuridico e normativo dell'Unione Italiana Vini, che ha evidenziato e illustrato i decreti contenuti nel Testo Unico, ponendo l'accento sulla necessità di completare il quadro normativo con i decreti attuativi previsti della legge 238/2016 ai quali è strettamente collegata la reale applicazione delle nuove disposizioni.
“Nei prossimi mesi il Mipaaf dovrà emanare nuovi decreti attuativi o provvedere a modificare e integrare i decreti vigenti non più coerenti con la legge 238/2016. La mole di lavoro è notevole, ma la sfida è decisiva per dotare il settore di norme operative più snelle e rispondenti alla realtà del comparto - spiega Antonio Rossi. Ci sono decreti che dovrebbero essere approvati nel giro di qualche mese. In particolare il Testo Unico ha disposto una semplificazione nei controllo dei vini a DOP con produzioni inferiori ai 10.000 ettolitri annui ed è necessario prevedere le relative modalità applicative, così come nelle procedure dei controlli si dovrà tener conto dei nuovi registri dematerializzati per ridurre gli adempimenti burocratici delle aziende. Altro decreto urgente è quello ai sui sistemi informatizzati di controllo, perché la legge 238 ha introdotto un sistema telematico di controllo e tracciabilità alternativo al contrassegno di stato per i vini confezionati a DOC e IGT ed è urgente rendere operativa tale possibilità definendo le disposizioni attuative. Anche il decreto sullo schedario viticolo – conclude Rossi - dovrà essere rivisitato per avere un miglior rilevamento e gestione dei dati delle superfici vitate e per la messa a disposizione dei dati stessi”.