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Dopo poco più di tre anni dal decreto Salva Italia, varato dal Governo Monti, si ritorna a parlare prepotentemente di un argomento che ha diviso politica e imprenditoria: gli orari di apertura degli esercizi commerciali.
La politica, durante questi mesi, non ha mai negato di volersi riappropriare della sua autorità nel fissare regole e paletti al commercio e il DL Disciplina degli orari di apertura degli esercizi commerciali, tuttora in esame al Parlamento, mira a far riacquisire alle Regioni e agli enti locali una certa capacità decisionale.
Il testo unificato elaborato dalla Commissione X Attività Produttive della Camera dei Deputati e, adottato come testo base, reintroduce l'obbligo di chiusura domenicale che tanto aveva fatto discutere.
Questo passo indietro rispetto alla legislazione vigente è stato arginato solo parzialmente, all'articolo 1, con delle eccezioni che riguardano i seguenti giorni: il primo giorno dell'anno; festa dell'Epifania; anniversario della Liberazione; la domenica di Pasqua; il giorno di lunedì dopo Pasqua; festa del lavoro; festa della Repubblica; festa dell'Assunzione della beata Vergine Maria; festa di Ognissanti; festa dell'Immacolata Concezione; festa di Natale; festa di santo Stefano.
Una magra consolazione per i commercianti che avevano deciso di investire su se stessi, dando la possibilità a tanti di lavorare, volontariamente, la domenica.
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