Grazie al percorso di valorizzazione iniziato nel 2005, il settore del vending sembra non risentire della crisi e della generalizzata riduzione dei consumi tanto da raggiungere nel 2008 risultati positivi. Pur registrando, infatti, un assottigliamento del numero dei consumatori, probabilmente a causa della diminuzione del numero di persone occupate (ricordiamo che oltre il 90% dei distributori automatici è presente nei luoghi di lavoro), il comparto vanta un aumento del consumo pro-capite dovuto alla continua valorizzazione dell'offerta sia nella qualità sia nella varietà dei prodotti distribuiti. Costante investimento sulla qualità, dunque, per un settore che fa dell'innovazione il suo leit motiv per approcciare un vasto pubblico di fruitori (20 milioni) dal profilo complesso e variegato ma accomunati dalla necessità di risparmiare tempo e assecondare nuovi stili di vita e abitudini alimentari.
Il trend positivo è confermato anche dalla Federazione Italiana Pubblici Esercizi che ha rilevato un aumento pari a +22,6% nel periodo 1997/2007. E in linea con questa tendenza, il vending si propone in qualità di canale alternativo con un'offerta spinta verso gli alimenti freschi, ma anche verso prodotti rivolti a popolazioni straniere, sempre più presenti sul nostro territorio, andando così ad abbracciare nuovi target e nuovi consumi.
Diamo i numeri
Da uno studio condotto da Confida, associazione italiana della distribuzione automatica, emerge una crescita della diffusione delle vending machine nel nostro paese del 9,47% portando il settore a totalizzare nel 2008 le 2.280.161 unità. Cresce anche il numero totale di consumazioni (0,5%) a fronte, però, di una lieve flessione del fatturato (-0,33%) raggiungendo 2.717,7 milioni di euro. L'ufficio si conferma il luogo ideale per la diffusione dei distributori automatici (90,4% nel 2008 vs 90,1% nel 2007), ma la presenza di vending machine si rileva anche in luoghi aperti al pubblico quali metropolitana e stazioni (dove la diffusione è stabile rispetto all'anno precedente), scuole e università (5,2%) ed enti pubblici come ospedali e ministeri (3,9%). Nell'ampio ventaglio di ambientazioni il più delle volte si registra un'installazione congiunta di più macchine di tipologia diversa (distributore di bevande accanto a un distributore di snack) a supporto di una maggiore profittabilità. Le bevande calde rappresentano la preparazione più richiesta dai consumatori con un numero di consumazioni pari a 4.420.303.000 per un fatturato di 1.386.276.232 euro. Il caffé in grani supera la metà del consumo (55,20%), seguito dal caffé porzionato (26,50%), altre bevande (15,30%) e caffé solubile (3%). Tra le bevande fredde (1.050.000.000 erogati e 378 milioni di euro di fatturato) l'acqua è il prodotto più gettonato con una quota del 58,70%. Inseguono il podio le lattine (29,90%), i succhi di frutta (6,30%) e le bevande Pet (5,10%). Per quanto riguarda il food, gli snack dolci superano quelli salati (41,40% vs 40,05%), mentre il cioccolato raggiunge una quota del 10,80% e i prodotti freschi mettono a segno un 7,30% a fronte dei gelati che toccano lo 0,30%. Gli snack complessivamente nel 2008 totalizzano un fatturato di 330,6 milioni raggiungendo gli 870 milioni di quantità vendute.
Più snack salutistici nel display dei distributori
La sensibilità verso tutto ciò che è in linea con la salute ha fatto sì che in passato le vending machine siano state accusate per un' offerta non proprio legata al concetto di benessere. Dal canto suo la distribuzione automatica ha dato prova di attenzione impegnandosi nella promozione di sani stili di vita e aderendo al protocollo d'intesa sottoscritto dal ministero della Salute con Confcommercio e altre associazioni della filiera alimentare per attuare il programma interministeriale “Guadagnare salute - rendere facili le scelte salutari”. L'impegno ha portato a una maggiore presenza di alimenti freschi come frutta, yogurt, insalate ecc. nell'assortimento vending, tanto che i risultati in termini sia di volumi sia di fatturato confermano che l'introduzione di questi prodotti può rappresentare la strada giusta da perseguire.
L'ecologia entra nelle machine
Inseguendo quello che è l'atteggiamento dei consumatori nei confronti delle tematiche eco-sostenibili, anche il vending si tinge di verde e si fa rispettoso dell'ambiente. Parma Eco Bio, azienda che produce e commercializza macchine distributrici per il settore ambientale, ha realizzato, infatti, degli “eco-distributori” in grado di distribuire kit di piatti e posate usa e getta biodegradabili e compostabili nonché sacchetti per i rifiuti umidi e secchi sempre in materiale biodegradabile.
Alcune chicche
L'offerta di vending machine ha ormai contagiato molte categorie di prodotti sia food sia non-food, dalle pizze ai piatti pronti, dai libri ai cellulari, sino alla fornitura di servizi come l'energia elettrica. Una lista work in progress che nei prossimi anni si arricchirà probabilmente di altri segmenti ancora inesplorati, ma che oggi possiamo valorizzare di alcune esperienze quali, per esempio, il distributore di olio extravergine di oliva ideato dall'azienda Olivicoltori Riuniti della provincia di Pisa, oppure la vending machine di film, musica e videogames originata dalla partnership tra Sony e Universal, ma anche Amokè, un distributore self service di pellets presente nelle zone di Treviso, Padova e Venezia. E per le cose non terrene ci hanno già pensato: un distributore di santini nel lontano Messico.