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Nel panorama retail e commerciale degli ultimi anni la parola d'ordine è sempre più "shopping experience": in pieno boom degli acquisti online e del diffuso fenomeno del social shopping tramite couponing, infatti, assicurare un'esperienza positiva ai visitatori di un punto vendita in termini di servizi in store, puntualità e assistenza sono ormai paradigmi imprescindibili per qualsiasi azienda commerciale.
Una volta all'interno dei punti vendita poi, la scelta dei clienti è influenzata da molteplici fattori: può indirizzarsi verso un prodotto o un altro per una semplice questione di comodità o anche soltanto grazie a una migliore esposizione dell'articolo sugli scaffali. Diventa perciò fondamentale creare all'interno dello spazio di vendita un ambiente accogliente che predisponga un'esperienza positiva, tanto da invogliare il cliente all'acquisto.
Compatibilità ambientale
In quest'ottica, i loss prevention manager e i responsabili commerciali dovranno considerare con attenzione le proprie politiche di sicurezza e chiedersi quale ruolo possano giocare i sistemi di protezione antitaccheggio nel migliorare o, al contrario, compromettere l'esperienza d'acquisto dei propri clienti. Ad una prima analisi, si tende a considerare in maniera piuttosto sbrigativa la presenza di questi strumenti: l'opinione è che, quanto più i sistemi d'allarme sono presenti e visibili, tanto più infastidiranno il cliente all'interno del negozio.
La questione invece è più complessa e strettamente correlata alle eventuali limitazioni che queste soluzioni possono comportare nel momento in cui si entra in contatto con la merce da acquistare e a quale approccio - preventivo o punitivo - il retailer voglia assumere nei confronti dei potenziali ladri. Alcune ricerche - e in particolare un'indagine condotta da Nielsen per conto di Checkpoint Systems in Portogallo - indicano che la maggior parte dei clienti, soprattutto in un momento come quello attuale, comprende la necessità da parte dei retailer di doversi proteggere dai furti, senza essere infastidito dalla presenza di antenne o altri sistemi di sorveglianza, se questi non limitano la loro attività all'interno dello store. In alcuni casi, la presenza di tali dispositivi infonde anche un senso di maggior tutela, in quanto trasmette la sensazione di un ambiente più sicuro, dove i potenziali ladri non hanno possibilità di agire indisturbati, né verso i furti di merce, né in possibili attività di borseggio rivolte alla clientela.
Dissuadere
È interessante notare che i clienti intervistati non sono indifferenti a questo tipo di strumenti condividendo l'opinione che i sistemi di sicurezza dovrebbero essere degli strumenti atti a dissuadere i ladri dal compiere azioni criminali, e non rappresentare "trappole" strategicamente posizionate nei negozi per cogliere in fragrante i taccheggiatori. Osservazione, questa, motivata dalla considerazione che in alcune occasioni il taccheggio non è ad opera di ladri professionisti, ma si tratta di furti occasionali, dettati dalla necessità. Per questo motivo, i retailer dovrebbero trovare il giusto compromesso tra l'utilizzare delle soluzioni di sicurezza efficaci e riconoscibili e il continuare a garantire ai consumatori un ambiente aperto e accogliente.
Dunque non trappole per ladri, ma nemmeno ambienti blindati in cui sentirsi "sotto sorveglianza speciale": in questo senso, sistemi che rendano libero il prodotto sullo scaffale ma che allo stesso tempo segnalino in maniera visiva la presenza di tecnologie antitaccheggio (anche interna al packaging), possono risultare un buon compromesso per garantire sicurezza dell'ambiente di vendita e comfort nel momento dell'acquisto.
Anche la presenza di personale di sicurezza riveste un ruolo fondamentale nel contribuire ad offrire un ambiente piacevole per la clientela, perché garantisce a chi si trova in negozio un punto di riferimento fisico a cui rivolgersi in caso di episodi spiacevoli.