L'iniziativa di Slow Food parte dalla tradizione, passa dal palato e arriva finalmente al portafogli di chi desidera sostenere concretamente le persone colpite dal trerremoto. Carlo Petrini, presidente di Terra Madre e Slow Food ha avviato una campagna di solidarietà invitando i ristoratori di tutto il mondo a mettere nel menu il piatto simbolo di una delle città più colpite, Amatrice, appunto l'amatriciana, e tenerlo almeno un anno. Poi invita i clienti a sceglierlo, in modo da donare due euro per ogni piatto consumato, un euro donato dal ristoratore e uno dal cliente. I fondi raccolti sono da destinarsi direttamente al Comune di Amatrice.
Slow Food invita poi a sostenere le aree colpite dal terremoto anche scegliendo di acquistare prodotti alimentari e agricoli di provenienti da quelle zone, in modo da aiutare l'economia locale. Intanto ha diffuso l'iban del Comune di Amatrice per il versamento con la causale "Un futuro per Amatrice", il nome dell'iniziativa di Slow Food. Ecco l'iban: IT28 M08327 73470 000000006000.
Per l'adesione dei ristoratori e l'elebco di coloro che hanno già aderito rimandiamo al sito www.slowfood.it.