Una nuova era per i pagamenti elettronici si sta avvicinando?

A volte le tecnologie esistono ma non si ha l’intuizione giusta, ciò che i tecnologhi chiamano killer application. In altre parole, avere uno strumento senza intuirne l’uso principale, rende lo strumento pressoché inutile. Gli esempi sono moltissimi e uno clamoroso è quello dei touch screen.
Gli schermi touch esistono dagli anni 80 e sono stati impiegati prevalentemente per registratori di cassa evoluti, bancomat e altre applicazioni verticali. Nel 2007 Apple li ha integrati nell’iPhone come elemento determinante per interagire con lo smartphone. Da quel momento in poi è iniziata una rivoluzione nel computing personale che attraverso l’invenzione dei tablet ha sostanzialmente “pensionato” i personal computer. Da allora molti vendor sono usciti sul mercato e, in 7 anni, è cambiato il mondo. Tutto questo grazie alla tecnologia touch vecchia di 25 anni e ai sensori di posizione (quelli sì inventati da poco).

Un fuoco di paglia?
Recentemente Amazon ha lanciato Fire, un nuovo smartphone premium con la caratteristica di essere dotato di innumerevoli sensori in grado di “leggere” l’ambiente. Puntando la fotocamera su un oggetto è possibile ottenere informazioni su un oggetto fisico attraverso le risorse presenti in rete (Wikipedia ecc). Una grande evoluzione tecnologica che esprime un primo passo concreto verso l’integrazione tra digitale e mondo reale. Si tratta dell’anello mancante, ciò che fa inter-operare la mole sterminata di dati e informazioni presenti in rete con la realtà fisica nello spazio e nel tempo vissuto dall’utente. Ebbene, allo stato attuale non sembra che la proposta di Amazon abbia riscontrato un grande successo. Cosa manca a questa intuizione per diventare una killer application? Fire non ha inventato nessuna nuova tecnologia, "semplicemente" ha tentato di utilizzare quelle esistenti con una nuova modalità. Esattamente come è successo in passato in molteplici casi.

Modalità rivoluzionarie
È notizia recentissima che Setefi, la società specializzata nei pagamenti con moneta elettronica per tutte le banche del Gruppo Intesa Sanpaolo (13 milioni di carte gestite) integrerà la soluzione di vendita Powatag di Powa Technolgies.
Di cosa si tratta? È un sofisticato sistema software per smartphone e tablet che attraverso un'App  consente di individuare su Internet un prodotto e di acquistarlo con un clic (nel mondo dei touch di dice “tap”), semplicemente inquadrandolo con la fotocamera del dispositivo, oppure leggendo un qr code, o ancora con altre forme di interazione. PowaTag fornisce al dispositivo mobile l'intelligenza per capire l’ambiente e collegarne le informazioni raccolte a Internet. Così l’utente potrà leggere il codice a barre di un libro e immediatamente ottenere la proposta di acquisto; oppure avvicinare lo smartphone a un oggetto dotato di tag Nfc per lo stesso scopo e ancora leggere un qrcode o decodificare una musica o un suono nell’ambiente. Ma anche ricevere dati via Bluetooth ecc. Tutte tecnologie esistenti ma mai utilizzate in questo modo. È la strada l’ha aperta Amazon con Fire ma declinata in un altro modo in modo.
Tra qualche mese vedremo se ci troveremo ancor di fronte a una killer application di tecnologie esistenti, in altre parole se la differenza la fa l’intuizione d’uso piuttosto che la tecnologia in sé.
Powa Technogies e Setefi hanno siglato una partnership attraverso la quale Setefi fornirà la tecnologia Powa ai suoi 50 clienti principali nell’arco di 6 mesi. Chi vivrà vedrà...

L'utilizzo di Powatag

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