Imprenditoria femminile: ICMA e l’arte della carta sartoriale

La case history di un’azienda interamente guidata da donne che, negli anni, è sempre riuscita a combinare tradizione, innovazione e impegno sociale

Negli ultimi anni, il panorama imprenditoriale italiano ha registrato una crescita della presenza femminile, pur restando lontano dalla parità di genere. Secondo i dati Istat del 2024, in Italia meno di un imprenditore su tre è donna. Nonostante questo divario, sono sempre più numerose le aziende guidate da donne che portano avanti l'eccellenza e il prestigio del nostro Paese. Queste imprenditrici si stanno affermando in settori chiave, dimostrando capacità di innovazione e una forte attenzione alla sostenibilità, contribuendo in maniera significativa allo sviluppo economico e sociale del Paese.
Un esempio di eccellenza e determinazione in questo contesto è ICMA, un’azienda storica situata a Mandello del Lario, in provincia di Lecco, specializzata nella produzione di carta sartoriale. Fondata nel 1933 da Matilde Carcano, ICMA ha portato avanti una tradizione di leadership femminile che continua ancora oggi sotto la guida di Elena Torri, attuale ceo. Quella di ICMA è la storia di un'impresa che ha saputo evolversi, mantenendo però sempre ben salde le sue radici nel territorio e nei valori della sostenibilità e dell'impegno sociale.

ICMA, acronimo di "Industria Carte Metallizzate ed Affini", si distingue per la qualità sartoriale dei suoi prodotti, destinati principalmente a una clientela di alto profilo: aziende di moda, profumerie e realtà legate al movimento slow food. Questi clienti apprezzano non solo l'eleganza e la raffinatezza delle carte ICMA, ma anche la possibilità di personalizzare il prodotto, rendendolo unico e in linea con le loro esigenze.
L'azienda non è solo sinonimo di eccellenza produttiva, ma rappresenta anche un modello di sostenibilità e responsabilità sociale. Elena Torri, alla guida dal 2014, ha sottolineato come ICMA abbia sempre mantenuto uno stretto legame con il territorio circostante, giocando un ruolo attivo nella comunità locale. Tra le iniziative più significative citiamo l’erogazione di borse di studio per i figli dei dipendenti e la collaborazione con scuole e istituti della zona, a cui l’azienda dona materiale e offre opportunità di stage per giovani studenti.

L’impegno di ICMA si estende anche alla tematica della sostenibilità. Nel maggio 2020, l’azienda è entrata a far parte del movimento globale B-Corp, una rete internazionale di imprese che si impegnano a tutelare l'ambiente e favorire lo sviluppo sociale, con l'obiettivo principale di mettere la sostenibilità sullo stesso piano del profitto. Per ICMA, la sostenibilità non è solo un obiettivo, ma una pratica concreta che si traduce in azioni quotidiane.

A testimonianza della sua dedizione, ICMA ha lanciato due progetti innovativi: Rinascimento e Foresta Laetitia. Il progetto Rinascimento è un esempio di economia circolare all’avanguardia. L’obiettivo è produrre carta da imballaggio riciclando la carta di scarto fornita dai clienti stessi. Questo processo consente di ridurre significativamente la filiera produttiva, abbattere i costi e l’impatto ambientale legato al trasporto dei materiali, e ottenere carta riciclata al 100%. Il progetto Foresta Laetitia si inserisce invece in un contesto di compensazione delle emissioni di Co2 e tutela della biodiversità. Grazie al programma Treedom, ICMA ha piantato una foresta di 435 alberi di cacao, banane e avocado in Camerun. La foresta non solo contribuisce a combattere il cambiamento climatico, ma fornisce anche un reddito sostenibile agli agricoltori locali, che sono i proprietari diretti delle piante.

ICMA rappresenta un caso raro nel settore imprenditoriale italiano: un’azienda interamente guidata da donne che è riuscita a combinare tradizione, innovazione e impegno sociale. Le donne alla sua guida sono riuscite a trasformare un’azienda di un piccolo paese di lago in un prototipo unico nel suo genere, meritevole di essere raccontato ed elogiato nella speranza che anche altre aziende trovino la forza di cambiare seguendo i suoi passi.

* Università degli Studi di Milano-Bicocca.

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