L’articolo completo su Mark Up n. 246 con le opinioni di (da sinistra a destra):
E inoltre: le posizioni dell'Antitrust, i dati di mercato dall'istituto Bruno Leoni, le opinioni del consumatore da un'indagine di Toluna, il modello di business di Walgreens di Stefano Pessina (in basso a destra nella foto) e Ornella Barra.
L’Italia è uno dei Paesi maggiormente in ritardo nell’aprirsi alla libera concorrenza e non solo per la resistenza dei monopolisti. In tutto ciò incide anche il dna del Paese e il suo passato. La questione non è discutere se la concorrenza sia un bene o un male per i consumatori, ma piuttosto se si è in grado di aprire correttamente un mercato protetto. Le esperienze del passato (telecomunicazioni, autostrade in primis) destano preoccupazioni anche a livello politico. Queste considerazioni di partenza sono utili per affrontare il delicato tema della liberalizzazione della vendita dei famaci di fascia C nelle parafarmacie. Le pressioni delle parti sono molto forti: da un lato le lobby del farmaco si ergono difensori della salute del cittadino; dall’altra la gdo ne difende il potere d’acquisto, affermando che maggiori liberalizzazioni portano naturalmente ad un abbassamento dei prezzi. L’azione della gdo si è scatenata con la raccolta di firme attivata da Conad con l’obiettivo di re-inserire nel Ddl Concorrenza la vendita dei farmaci di fascia C in parafarmacia. Tuttavia è possibile fare una considerazione a priori: se le liberalizzazioni avvenissero correttamente, evitando di passare da un mercato protetto a uno monopolizzato, l’evoluzione delle esigenze delle persone e degli stili di vita potrebbe aprire possibilità per tutti: la gdo che garantirebbe un vantaggio economico al cittadino, la farmacia che potrebbe far evolvere il suo business. Non è una valutazione semplificatoria, ma una fotografia della trasformazione del mercato. Il canale tradizionale delle farmacie e quello delle parafarmacie nella gdo hanno posizionamenti molto diversi. La farmacia rimane un presidio territoriale fondamentale per il tessuto del Paese e nessuno, neppure la gdo, mette in discussione questa valenza. Di converso, il cittadino è maturato, è più consapevole e potrebbe rivolgersi anche a una parafarmacia per acquistare farmaci (prescritti dal servizio sanitario nazionale); a patto che tutto ciò sia regolato in modo da affrancare il settore dall’aggressione di logiche eccessivamente mercatistiche. In altre parole, ogni parte esprime delle legittime e buone ragioni: da un lato, la difesa di un sistema, quello delle farmacie, che ha dato molto al Paese, dall’altro il retail moderno e un consumatore evoluto, al centro, un legislatore in chiara difficoltà. Con l’obbligo di far eveolvere il mercato. In meglio.