SogeMi è società che, per conto del Comune di Milano, gestisce i mercati agroalimentari all’ingrosso della città. Presenta un nuovo marchio: “Mercato Ittico Milano”, creato per valorizzare le eccellenze del polo ittico meneghino e spingere gli operatori a fare squadra intorno ai valori e principi che rappresenta. “Sono convinto della forte carica identitaria che questo marchio e la nuova veste del Mercato Ittico Milano trasmetteranno agli operatori della filiera” dichiara Cesare Ferrero, presidente di SogeMi.
Valorizzazione
Questo marchio è nato per valorizzare ancora di più il lavoro e la professionalità dei singoli operatori che la mattina popolano il mercato. Servirà per comunicare meglio ai consumatori il modello virtuoso di approvvigionamento e trattamento delle materie prime. Con questo marchio SogeMi punta a garantire la qualità e la tracciabilità del prodotto lungo tutta la filiera. Infatti, i pesci che transitano dal MIM sono tracciati in maniera puntuale, grazie anche al sistema informatico che indica provenienza, quantità, trasporto, numero dei giorni dalla pesca.
Il secondo plus è il servizio veterinario interno attivo tutti i giorni. Al quale si aggiungono i controlli di autorità terze: la polizia Annonaria del Comune di Milano, l’ATS (già ASL) e l’Istituto Zooprofilattico che riceve e analizza regolarmente campioni di tutto il pesce presente nel mercato. “Sono certo che questo marchio servirà a trasmettere in maniera ancora più forte l’unicità dei controlli veterinari effettuati presso il MIM. Il tutto grazie alla presenza di un presidio veterinario all’interno del mercato”, sottolinea, Valerio Ranghieri, Consulente Veterinario per l'autocontrollo del Mercato Ittico Milano.
Controlli e sicurezza
“Il sistema di autocontrollo implementato dal team veterinario specialista in ispezione dei prodotti ittici, di cui fa parte anche il dottor Gabriele Ghisleni. Garantisce grazie a rigidi controlli la sicurezza di coloro che acquistano le materie prime e dei loro clienti che le consumano”. Ogni giorno il MIM offre una vasta scelta di prodotti provenienti da metodi di pesca sostenibili che rispettano le norme della Politica Comune della Pesca (PCP). I prodotti che transitano nel Mercato Ittico all’ingrosso di Milano devono rispettare la catena del freddo e garantire elevati standard d’igiene per offrire la migliore qualità.
Vi è poi la trasparenza commerciale: per la compravendita del pesce non è ammesso l’uso di contatti, tutte le transazioni avvengono con pagamenti digitali tramite la Piattaforma Cassa Mercato e sono integrate dalla pubblicazione del Bollettino dei Prezzi
Chi opera all’interno del MIM deve garantire il rispetto rigoroso delle normative, mentre la legalità nei mercati è garantita da apposito protocollo. Insomma, il marchio certifica tutto questo.
Per sostenere Marchio Ittico Milano, SogeMi ha adottato un approccio graduale. “Una prima fase -dice ancora Ferrero- prevede l’affermazione del marchio nel luogo di origine, cioè all’interno del mercato ittico. E poi tra i grossisti che hanno il loro punto vendita presso il MIM”.
Con la seconda fase “intendiamo portare il marchio a tutti i clienti dei grossisti accreditati. Cioè agli acquirenti che vengono qui al mercato ad acquistare. La terza fase è l’uso del marchio da parte di tutta la catena distributiva compreso il dettaglio. Ricordo che noi lavoriamo con operatori professionali e apriamo al pubblico solo il sabato mattina. Fra un anno vorrei vedere il logo sulla vetrina di una pescheria, su un pulmino che fa distribuzione alimentare in città o esposto in un mercato comunale. O magari sul menu di un ristorante”.
Crescita
C’è anche un altro aspetto del successo di questa iniziativa, forse un po’ meno percepibile. Veder aumentare i volumi di prodotto acquistati presso il MIM. “Qui sono trattati 100.000 quintali di pesce all’anno, passare a 110.000 significa che anche il nostro marchio ha contribuito alla crescita”. Si tratta, in realtà, di sostenere una crescita che c’è già. Il Mercato Ittico di Milano sta vivendo, infatti, un trend positivo con un tasso di crescita annuo tra il 5% e il 10% a volume.
Costi
Per gli operatori l’utilizzo del brand è su base volontaria e onerosa. Si tratta infatti, di una concessione di uso del marchio. Il prezzo di adesione non è stato ancora ufficializzato e nei prossimi mesi SogeMi istituirà anche un gruppo di ispettori per vigilare sull’uso corretto del brand stesso. “Vogliamo affermare il marchio per la sua utilità e per il suo valore commerciale -afferma Ferrero-. Chi lo vuole utilizzare si deve attenere a delle regole molto rigide e accettare dei controlli molto rigorosi”.
Investimenti
Per il lancio e il sostegno del nuovo marchio, SogeMi ha previsto un investimento di 100.000 euro. Non solo, di recente ha acquisito anche il marchio Foody da Expo insieme a tutti i prodotti di merchandising ispirati a Foody rimasti invenduti dopo la conclusione dell’esposizione universale. Valore dell’operazione circa 100.000 euro.
“Al logo Foody abbiamo aggiunto il pay off “freschi, da oltre 50 anni” che di fatto è la nostra modalità di rivolgerci al mercato. Più del 90% del pesce che transita dal MIM è fresco e quindi dire freschi, da oltre 50 anni contribuisce a identificare ulteriormente questo luogo come un mercato del fresco. Foody sarà anche la nostra mascotte con la quale comunicheremo le nostre iniziative, così come lo era all’interno di Expo. Mercato Ittico Italiano e Foody saranno utilizzati anche insieme a seconda delle circostanze e delle opportunità”. Anche per il nuovo brand Mercato Ittico Milano è prevista una linea di merchandising.