di Luigi Dell'Olio
La qualità dei prodotti non manca e nemmeno la domanda di mercato a livello internazionale. La criticità, invece, è rappresentata dalle ridotte dimensioni delle aziende di settore, che faticano a fare massa critica per emergere sui mercati. Da queste considerazioni è nato “Idea Taste of Italy”, il primo fondo di private equity dedicato al settore agroalimentare, gestito da Idea Capital Funds, la sgr del gruppo De Agostini.
Il target
L’obiettivo del veicolo finanziario è investire in una decina di aziende italiane di medie dimensioni (categoria che comprende quelle con un fatturato tra i 10 e i 200-300 milioni di euro), per lo più a gestione familiare, spesso con difficoltà di accesso al credito e problemi di ricambio generazionale. In sostanza, aziende con buoni fondamentali, ma che hanno bisogno del supporto di un investitore finanziario non solo in termini di capitali, ma anche di managerialità. “Il nostro obiettivo è prendere un’azienda, accrescerne il capitale usandolo per implementare i piani di crescita nazionale o internazionale e, poi, venderla ad un acquirente industriale”, ha spiegato Mario Barozzi, amministratore delegato di Idea Capital Funds Sgr. Per poi sottolineare che vi sarà anche la possibilità di investimenti minoritari nel capitale, ma in ogni caso su quote non inferiori al 25%.
In particolare, l’attenzione è rivolta alle realtà italiane in cerca di sbocco internazionale, attive in settori come le materie prime, la trasformazione, la distribuzione e ristorazione, nonché in quelli che traggono la propria crescita dal settore alimentare, come packaging, macchinari per la lavorazione alimentare e catena del freddo). In sostanza tutta la filiera alimentare, oggi fortemente frammentata. Il settore individuato dal fondo della De Agostini comprende all’incirca 500mila aziende, che fatturano complessivamente 133 miliardi di euro e generano 26 miliardi dalle esportazioni (cresciute al ritmo del 4-6% annuo nell’ultimo triennio).
Alto gradimento
Un comparto tutto sommato difensivo rispetto alla volatilità che contraddistingue altri comparti dell’economia italiana. Il segmento fa gola ai private equity per la presenza di molte Pmi a proprietà/gestione familiare (con possibili tematiche di ricambio generazionale), che necessitano di supporto sia per l’espansione internazionale che per operazioni di consolidamento. Il fondo, che ha già raggiunto quota 120 milioni, punta a una raccolta di 200 milioni, da completare entro aprile del 2016. Il fondo avrà una durata di otto anni dal termine del periodo di raccolta, per un investimento di quattro anni.
Nel board
Il board comprende, Daniele Ferrero, presidente e amministratore delegato dell’azienda dolciaria Venchi, Oscar Farinetti (Eataly) Claudia Limonta (Rovagnati) e Niccolò Branca (della omonima distilleria). Secondo quanto annunciato dai vertici di Idea Capital Funds nel corso di una presentazione a Roma, il primo deal è atteso entro fine aprile 2015 e riguarderà un’azienda di ristorazione take away, attiva nel settore delle piadine. Non sono stati fatti nomi, ma indiscrezioni giornalistiche hanno individuato il target ne La Piadineria, azienda con sede a Brescia (nata su intuizione degli imprenditori Franco Beccaria e Antonio Milani), ma presenza diffusa soprattutto lungo la riviera romagnola. In 15 anni è stata sviluppata una catena in franchising che oggi conta su un centinaio di ristoranti, 20 milioni di ricavi e una redditività del 20%.