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L’obiettivo è sottolineare l’impegno per offrire un’alimentazione sana e rispettosa della Terra e dell’uomo. Il gruppo Triballat, tra le prime realtà a introdurre – nel lontano 1988 – sul mercato prodotti vegetali a base di soia con il marchio Sojasun, è diventata Olga.
Le ragioni del rebranding
Un nome, quest’ultimo, che rende omaggio ad Olga Triballat, fondatrice e dirigente dell’azienda francese Triballat Noyal dal 1951 al 1964, nonché nonna dell’attuale presidente. “Una persona di grande umanità, un’imprenditrice pioniera che, ancora oggi, infonde e ispira i valori fondamentali dell’azienda, come la fiducia, l’audacia, il coraggio ma anche il rispetto, la condivisione e l’impegno ad “essere insieme”, sottolinea una nota diffusa dal gruppo transalpino. Che aggiunge: “Sin dal principio l’azienda ha avuto la vocazione ad offrire una alimentazione più sana e più rispettosa della Terra e dell’uomo, anticipando nuove opportunità di sviluppo del mercato agroalimentare”.
Gli obiettivi
Olga continuerà a offrire soluzioni alimentari e nutrizionali sempre più local, sane e sostenibili, spiegano dall’azienda, fondendo il rispetto della tradizione con la gestione etica e la ricerca costante di innovazione attraverso un’offerta sempre più completa di prodotti all’insegna del gusto e del benessere.
Al nuovo nome si accompagna un logo nuovo caratterizzato dalla presenza di un quadrifoglio, anch’esso legato alla fondatrice e al suo dono naturale di scoprire i quadrifogli. “Un gesto simbolico per improntare la storia del nostro Gruppo al rispetto profondo di chi di chi ci ha preceduto e al desiderio di trasmette i nostri valori a chi verrà dopo di noi”, commenta Chiara Andreani, bu manager di Olga Italia.