Trasformazione sociale: il potere delle piattaforme digitali

Le aziende riconsiderano l’approccio all'innovazione sociale, integrandola nei loro modelli di business, in ottica di sviluppo nel mercato globale

In uno scenario globale segnato da profonde diseguaglianze e da sfide sociali sempre più complesse, le piattaforme digitali stanno riscrivendo il loro ruolo. Un tempo vetrine per transazioni e interazioni puramente commerciali, oggi si affermano come attori chiave nel promuovere una società più inclusiva, equa e sostenibile.
Sfruttando la loro intrinseca capacità di connettere diversi stakeholder, le piattaforme digitali ampliano la partecipazione e stimolano l'iniziativa collettiva, aprendo a nuove forme di impegno civico e innovazione sociale.
Le piattaforme digitali diventano spazi di co-progettazione dove imprese, organizzazioni no-profit, cittadini e istituzioni si uniscono per co-creare e attuare soluzioni tempestive ed efficaci alle pressanti questioni sociali.

Iniziative come Kiva, Too Good To Go e RomAltruista dimostrano come la tecnologia orientata al sociale possa dar vita a cambiamenti significativi.
Kiva, ispirata dalla Grameen Bank di Muhammad Yunus, opera dal 2005 per contrastare la povertà e favorire l'inclusione finanziaria nelle comunità disagiate, offrendo accesso ai servizi finanziari a coloro che sono tradizionalmente esclusi dal sistema bancario. È una storia di empowerment, dove ogni prestito rappresenta un’opportunità di inclusione sociale.
Too Good To Go combatte lo spreco alimentare e promuove un consumo responsabile dal 2015. Presente in 17 Paesi con più di 84 milioni di utenti, la piattaforma facilita la distribuzione di cibo non venduto a prezzi accessibili, promuove comportamenti di consumo consapevoli e guida le aziende partner verso una gestione più sostenibile delle eccedenze. Ogni pasto salvato è un passo verso un consumo più responsabile, una lezione di sostenibilità per le aziende e un invito a riflettere sul valore del cibo.
RomAltruista, attiva dal 2011, ha trasformato il volontariato a Roma in un'attività flessibile e aperta a tutti per assicurare alle associazioni e alle organizzazioni no-profit di Roma l'apporto di volontari motivati e determinati. RomAltruista agisce anche come un partner strategico per le aziende, sostiene e implementa programmi di volontariato aziendale, puntando sulla responsabilità sociale d'impresa come leva di crescita e di identità aziendale.

La piattaforma di networking professionale LinkedIn ha riconosciuto questa evoluzione e ha esteso le sue funzionalità per abbracciare il volontariato e le cause sociali. Permette alle imprese di pubblicizzare le proprie iniziative di responsabilità sociale e coinvolgere i propri dipendenti, sottolineando l'importanza di una cultura aziendale che valorizza l'impegno sociale.
Oggi, le aziende stanno riconsiderando il loro approccio all'innovazione sociale, integrandola nei loro modelli di business piuttosto che considerarla come una sequenza di azioni distinte. Questo le porta a contribuire con le loro competenze e reti al potenziamento di soluzioni innovative, facendo dell'innovazione sociale un pilastro strategico per il loro sviluppo nel mercato globale.
L'integrazione dell'innovazione sociale nei modelli di business produce un profondo impatto sul management e sul marketing, migliora l'immagine delle aziende, consolida i brand e sviluppa relazioni durature con consumatori sempre più attenti alla responsabilità sociale. Un simile orientamento all'innovazione contribuisce a migliorare le performance aziendali.

Le piattaforme digitali ideate per finalità sociali e le imprese che le sostengono stanno riscrivendo le regole del gioco in termini di welfare e innovazione sociale. Questa sinergia è fondamentale per costruire reti e ecosistemi che si adoperano per creare una società più equa e giusta. È un cambiamento che riflette non solo una coscienza civica matura ma anche la volontà di legare il progresso sociale a quello economico, per un futuro dove il successo aziendale e il benessere collettivo possano progredire in modo armonico.

*Prof.ssa Associata di Economia e Gestione delle Imprese, Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Sociologia – DIGES, Università degli Studi "Magna Græcia" di Catanzaro

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