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Partiamo da un assunto: il radical change -il cambiamento epocale in atto nel mondo globale- è ormai sotto gli occhi di tutti. I Paesi, le persone e le aziende dovranno imparare a misurarsi con le direzioni del cambiamento sociale e tecnologico che rendono il cambiamento inevitabile e irreversibile. Un cambiamento esploso ovunque, in tutte le classi sociali e in tutte le generazioni, che l'Italia dovrà comprendere e interpretare se vuole evitare un crollo rovinoso. Siamo tutti coinvolti. Non si tratta più di schierarsi pro o contro il declino dell'Italia, ma di trovare nuove strade, scommettere su nuove direzioni. È qui che è emerso il bisogno di isolare l'Italian factor.
Il Dna del made in Italy
L'Italian factor costituisce un cambio di prospettiva per l'Italia che ne potrebbe segnare la metamorfosi. Un concetto che spiega come le aziende italiane possano moltiplicare il loro valore e il loro peso nel mondo. Esso si propone nello stesso tempo come una formula, una visione e un metodo di lavoro, ma soprattutto una piattaforma di analisi per creare una nuova cultura d'impresa che valorizzi il Dna delle imprese italiane, ma anche degli italiani intesi come persone, non combattendolo ma comprendendone ancora più a fondo il carattere. Il fattore può essere tradotto come: “If”, la variabile dipendente dell'italianità, più o meno presente in ciascuna impresa.
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