Tè, camomille e tisane trainate dal salutismo

Cresce il consumo di tè, specie nero, ma la camomilla resta l’infuso preferito dagli italiani. Piacciano le tisane delle mdd, specie se bio

È arrivato a 208 milioni di euro il valore al consumo degli infusi in Italia secondo l’indagine di AstraRicerche per Bonomelli (gruppo Montenegro).  Si prevede un incremento dei consumi anche per il 2024, e secondo Euromonitor, una crescita del 20% ulteriore nel prossimo triennio. “Ogni giorno in Italia si consumano 7 milioni di infusi di cui l’80% camomilla. L’infuso è la forma più semplice per assumere erbe aromatiche, ma questa apparente semplicità racchiude un universo di soggetti e di competenze all’interno di una filiera che auspichiamo sempre più corta” - ha dichiarato Andrea Primavera, presidente Fippo (Federazione italiana produttori piante officinali)-. Le tisane fanno bene e sono buone ma richiedono una attenta valutazione organolettica”.

Rilevante anche la crescita del , in particolare i tè neri tradizionali, quelli verdi aromatizzati, e delle tisanerilassanti tra gli infusi. Un consumo che si fa sempre più diversificato.

“Un settore da valorizzare che può offrire opportunità per il mercato e per la filiera”, ha dichiarato Demetrio Benelli, direttore di Erboristeria Domani introducendo il confronto a MacFrut, dove è svolto il salone europeo dedicato al mondo delle spezie, erbe officinali ed aromatiche Spices & Herbs Global Expo.

Tra gli imprenditori che hanno rappresentato i loro case history a questo evento Luca Fasano, amministratore delegato di Valverbe tisane biologiche, il quale ha portato la sua esperienza di produttore in un piccolo borgo di montagna in provincia di Cuneo, dove dal 1985 si occupa di piante officinali con oltre 60 ettari di coltivazioni e una erboristeria spontanea a cielo aperto. Valentina Scariot, professoressa associata del dipartimento di scienze agrarie, forestali e alimentari (disafa) dell’Università di Torino, ha presentato i risultati di tre progetti di ricerca sulle tecniche di essiccazione, dai quali cui è emerso che l’essiccazione a basse temperature è in grado di fornire ingredienti con un valore più elevato e una maggiore sostenibilità. Ezio Battaglia, frate erborista della Antica farmacia erboristica Sant’Anna di Genova, ha parlato delle tisane realizzate all’interno di questa antichissima realtà che risale al 1650. “L’ideale sarebbe riuscire a dare a ogni persona la tisana giusta, perché sono le piccole variazioni che fanno la differenza”. Infine, Monica Borgogno, sensory project manager presso Mérieux NutriSciences, che si è soffermata sull’aspetto sensoriale e sul gusto: “Cerchiamo di capire come le persone percepiscono il prodotto: il consumatore è il primo interlocutore al quale dobbiamo rivolgerci per comprenderne le preferenze e sviluppare prodotti sempre più ottimizzati e di qualità”. Il Salone internazionale del biologico e del naturale (di scena a Bologna, dal 9 al 12 settembre), è nata un’area dedicata, il Sana Tea: la partecipazione in un evento con una forte attenzione agli ambiti legati al bio-benessere, fa immediatamente comprendere l’importanza e l’evoluzione del mondo delle infusioni nel nostro Paese. Sana Tea punterà sull’aspetto emozionale e tout court, con miscele adatte al momento lavorativo, sportivo, pensate per lo studio o la ricerca di concentrazione. Alcune, addirittura, strizzano l’occhio a temi filosofici oppure ci sono mix che si avvicinano al caffè ma che non chiudono le porte alla conciliazione del sonno. E, visto che parliamo di benessere, i più golosi guarderanno agli infusi di cacao che, teobromina a parte, non faranno commettere peccati di gola pacificando anche l’ago della bilancia.

La formulazione delle tisane a scopo salutistico resta un primato dell’Italia, grazie al canale professionale delle erboristerie (oltre 4mila) e alla nuova generazione di tecnici erboristi, a cui è riservata l’attività di miscelazione estemporanea di piante officinali a scopo salutistico.

Tè e tisane, le tendenze del settore tra salutistico e mixology

Cresce infatti sempre più il consumo di infusi, in particolare le tisane salutistiche che sono una peculiarità del mercato italiano per tradizioni culturali e storiche che si sta rinnovando con il rilancio attraverso i tea sommelier, e nuovi influencer dedicati a questo segmento. Tra le tendenze in atto anche gli infusi a freddo e la mixology che vede cocktail preparati con infusi aromatici. Gli esperti di tea mixology si dedicano a sperimentare con varietà di tè diverse, cercando di trovare le combinazioni perfette con altri ingredienti come frutta, erbe aromatiche, liquori e spezie. In Italia, la tea mixology sta guadagnando sempre più affezionati, con bar e locali specializzati che offrono una vasta selezione di cocktail al tè per soddisfare i gusti più raffinati.

Dunque, mentre la tisana serale rappresenta un momento intimo, in condivisione funzionano sempre meglio gli infusi basati sui gusti più vari.

La nuova tendenza del tè verde: il matcha

In un panorama dominato da una vasta gamma di tè, c’è una varietà che si distingue per la sua versatilità e la sua popolarità: il matcha. Originario del Giappone, il matcha è un tè verde in polvere che ha conquistato il cuore dei consumatori di tè in tutto il mondo e rimane stabile nel podio dei tea trend del 2024.

Le sue applicazioni sono infinite: dalla cerimonia tradizionale del tè giapponese al mondo della gastronomia, dove viene utilizzato per arricchire dolci, gelati, cocktail e persino prodotti cosmetici.

Tè e tisane, spazio al marchio del distributore

Nella gdo invece assistiamo al grande sviluppo degli infusi mdd realizzati da produttori d’eccellenza, molti dei quali rigorosamente biologici.

Dal punto di vista della produzione registriamo grandi cambiamenti. “l’Italia non è sicuramente il Paese della coltivazione del tè -spiega Benelli- tuttavia le erbe hanno in Italia una tradizione millenaria e dal 2018 godiamo di una nuova normativa che consente alle erbe officinali di essere coltivate anche nelle aziende agricole, cosa che prima non era possibile; certo, ci sono dei decreti di attuazione in rallentamento, ma sicuramente la legge ha dato un notevole impulso al settore, basti pensare alla varietà di erbe come la menta, o dei frutti come gli agrumi, per comprendere come lo sviluppo agricolo ed economico può dare importanti risultati in questo settore, anche per l’esportazione”.

La coscienza ambientale sta guadagnando sempre più terreno tra i consumatori. Questo fenomeno non solo riflette l’importanza crescente della sostenibilità nel mondo del tè, ma rappresenta anche un’opportunità per promuovere pratiche agricole eco-compatibili e per preservare la salute del nostro pianeta. La domanda di tè biologici è sempre più alta così come l’attenzione verso confezioni eco-friendly e bustine biodegradabili o compostabili. Dal contenuto al contenitore, la scelta dei consumatori si orienta verso marchi che portano avanti un impegno eco-green”.

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