L’Istat ha diffuso i dati provvisori per il mese di aprile secondo cui si registra un tasso complessivo di inflazione pari al -0,4% rispetto allo stesso mese del 2015, trainato ancora una volta dal ribasso dei beni energetici (-7,4%).
Secondo quanto dichiara Giovanni Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione, “L’Italia continua a rimanere in deflazione e la situazione non sembra migliorare. Il dato di aprile (-0,4%) è infatti il peggiore dall’inizio del 2016 e uno dei più bassi da molto tempo. Con questi numeri diventa anche più critico il raggiungimento del pur modesto obiettivo di inflazione annua per il 2016 del +0,2%. Anche escludendo l’effetto dei beni energetici, l’inflazione è ferma al +0,3%, sintomo di una domanda ancora debole”. Cobolli Gigli spiega: “Un’inflazione bassa, o addirittura negativa come accade ormai da 3 mesi, dovrebbe essere di sostegno ai consumi, poiché le famiglie vedono aumentare il loro potere d’acquisto. Ciò tuttavia non sta accadendo, e i consumi permangono in un limbo di crescita modesta perché le persone vivono ancora un clima di incertezza sul futuro, che frena gli acquisti e induce a ricostituire lo stock di risparmio, precedentemente eroso dalla crisi”.
Cosa fare dunque? Per il presidente di Federdistribuzione: “E’ anche su questa “leva immateriale” che occorre agire per tornare a crescere, ricreando sicurezza e fiducia con politiche che configurino un reale cambiamento per il Paese, attraverso la continuazione del programma di riforme, la creazione delle condizioni per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, fornendo più certezze che dubbi sulle pensioni”.