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Nel milleproroghe non ci sarà un altro rinvio della sugar tax, che dunque potrebbe (condizionale d’obbligo) partire il 1° luglio 2025. La legge di bilancio del 2020 aveva introdotto la cosiddetta sugar tax (la cui entrata in vigore è stata più volte rinviata), un’imposta sul consumo di bevande analcoliche edulcorate. Il suo fine è limitare il consumo di bibite con un elevato contenuto di sostanze edulcoranti aggiunte. La sugar tax si applica nella misura di 10 euro per ettolitro nel caso di prodotti finiti e dello 0,25 euro per kg nel caso di prodotti predisposti a essere utilizzati previa diluizione.
Una questione intestina alla maggioranza
Questa settimana era stato ventilato il rinvio della sua entrata in vigore, ma l’ipotesi è tramontata. Forza Italia e Lega hanno ritirato gli emendamenti che avrebbero permesso un suo rinvio, su richiesta del ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, in quota Fratelli d’Italia.
VéGé: no alla sugar tax
Prima del no al rinvio, VéGé aveva commentato: “Se questa tassa -ha detto il presidente Giovanni Arena- fosse realmente efficace per la reale tutela della salute, VéGé ovviamente si schiererebbe a favore, in linea con la sua politica di responsabilità sociale e sostenibilità nutrizionale. Ma, non essendoci alcuna evidenza empirica rispetto a tale eventualità, ed essendo questa tassa null’altro che una imposizione fiscale punitiva che avrebbe come unica conseguenza, in primis quella di penalizzare un intero comparto produttivo e in seconda battuta quello ancor più importante di contribuire ad un ritorno importante dell’inflazione, Gruppo VéGé è assolutamente contrario”.
VéGé, gruppo che conta 32 imprese, oltre 3.560 punti di vendita in tutta Italia e un fatturato stimato per il 2024 di più di 15,2 miliardi di euro, si schiera così apertamente contro la sugar tax e alla sua entrata in vigore dal prossimo 1° luglio 2025.
Altroconsumo: sugar tax primo passo nella lotta all’obesità
Di tendenza opposta Altroconsumo: “Apprezziamo l’arrivo della sugar tax, che consideriamo un primo passo nella lotta contro l’obesità che tanto incide sui costi del nostro sistema sanitario nazionale. Ma la sugar tax è davvero utile? O come qualcuno commenta in queste ore è solo un provvedimento di facciata? Vari studi, in realtà, tra cui alcuni dell’Oms, dimostrano che lavorando sulla tassazione di cibi e bevande zuccherate si può avere un evidente effetto positivo sull’obesità e quindi sulla salute di adulti e di bambini. Sempre l’Oms raccomanda di non superare i 25 grammi di zuccheri aggiunti al giorno e suggerisce l'introduzione di tasse sulle bevande zuccherate come parte di un approccio integrato per promuovere la salute. La sugar tax italiana colpisce, per come è stata introdotta dalla finanziaria per il 2020, le bevande edulcorate, non anche i cibi edulcorati. Ma è un primo importante passo. Siamo convinti che la sugar tax possa avere effetti sul consumo di bevande zuccherate e quindi sulla salute dei cittadini soprattutto più giovani”.
Altroconsumo comunica anche che servirebbe però altro: “Per avere effetti duraturi, servirebbe un piano concreto di azioni decise e su più fronti; tra le altre veicolare parte delle entrate fiscali derivanti dalla tassa per rendere più economici i cibi più sani con agevolazioni fiscali ad hoc, fare formazione ed informazione sistematica per adulti e bambini su obesità e sana alimentazione, introdurre limiti alla pubblicità per i più piccoli, ed infine una collaborazione vera tra consumatori ed industria per avere prodotti migliori. Tutti aspetti su cui è importante un lavoro congiunto di Autorità, legislatore, aziende e consumatori”.