Nel primo trimestre 2019 la spesa farmaceutica nel canale farmacia raggiunge i 2,757 milioni di euro, per un totale di 491,6 milioni di confezioni vendute. All’interno di questo mercato, i farmaci generici equivalenti rappresentano il 22% del totale a volume, corrispondenti a 110,4 milioni di confezioni, ed il 14% a valore, pari a 391 milioni di euro: risultati che evidenziano un andamento sostanzialmente stabile, per questo segmento, rispetto al 2018. A darne segnalazione, il rapporto trimestrale realizzato dall’Ufficio studi Assogenerici su dati Iqvia.
Per gli equivalenti, il giro d’affari si focalizza in classe A, dove si concentra l’89% delle confezioni vendute e l’83% del fatturato, mentre resta decisamente più contenuta l’incidenza dei prodotti in classe C (9% a volumi; 16% a valori) e nell’area dell’automedicazione (2% a volumi e 1% a valori).
Complessivamente, a giocare la parte del leone sono i prodotti fuori brevetto, pari al 74% dei volumi ed al 62% dei valori, ma con una netta predominanza dei brand a brevetto scaduto, che quotano il 70% a volumi e il 76% a valori del relativo mercato fuori brevetto.
Entrando nel dettaglio dei consumi in classe A, le confezioni rimborsate nel periodo gennaio-marzo 2019 evidenziano una flessione dello 0,5% rispetto all’equivalente periodo 2018. Si rileva una decrescita del 5% delle confezioni relative ai prodotti ancora coperti da brevetto, in aumento invece il segmento relativo ai farmaci a brevetto scaduto, in primis i generici puri, che registrano un 2%.
A segnare un grande balzo in avanti è il mercato dei biosimilari: le dodici molecole in commercio sul mercato nazionale (dall’Enoxaparina al Filgrastim, all’Insulina Lispo) hanno assorbito il 26% dei consumi nazionali a volumi (17% il dato consolidato 2018) contro il 74% detenuto dai corrispondenti originator. Su base annua, tra il primo trimestre 2018 e il primo trimestre 2019 il consumo dei biosimilari è incrementato del 143%, al netto dei nuovi principi attivi biosimilari lanciati a partire dal marzo 2018. In ben 4 casi, inoltre, i biosimilari hanno quasi completamente saturato il mercato di riferimento sostituendosi al biologico originatore.