
È considerato un passo fondamentale per aiutare l’Europa a raggiungere una propria indipendenza digitale. Aruba, Ionos e Dynamo, tre tra i protagonisti del mercato cloud del Vecchio Continente, hanno lanciato infatti Sovereign European Cloud Api (Seca), un nuovo standard di settore che dovrebbe potenziare la sovranità tecnologica europea, offrendo un’infrastruttura aperta, sicura e interoperabile, che permetta a imprese e istituzioni di ridurre la dipendenza dai grandi hyperscaler americani e cinesi.
Seca si inserisce nel contesto della strategia europea per un cloud sovrano e indipendente, e si inserisce nello stesso filone del progetto EuroStack, un ecosistema di servizi digitali sviluppato interamente in Europa, che garantisca massima trasparenza nella gestione dei dati, conformità normativa e interoperabilità tra i provider.
Un’iniziativa “open” per un cloud sicuro e interoperabile
Presentata ufficialmente al Dynamo Cloud Business Forum di Milano, Seca nasce come Api open-source, accessibile gratuitamente a tutti i cloud provider europei che desiderano adottarla. L’obiettivo è offrire un’infrastruttura vendor-neutral, che consenta alle aziende di gestire workload e applicazioni senza vincoli di fornitore e senza il rischio di perdere il controllo sui dati.
Tra le caratteristiche chiave di Seca:
- Interoperabilità multi-cloud, grazie a un’integrazione fluida tra diversi provider;
- Maggiore sicurezza e controllo sui dati, in conformità con le normative europee, tra cui il Digital Markets Act (Dma) e il Digital Services Act (Dsa);
- Indipendenza tecnologica, riducendo il fenomeno del vendor lock-in e favorendo una maggiore competitività nel mercato cloud;
- Accesso equo al cloud sovrano, permettendo alle PMI e agli enti pubblici di beneficiare di soluzioni cloud avanzate senza dipendere da operatori extra-UE.
Aruba e Ionos saranno i primi provider a integrare Seca, mentre Dynamo svilupperà connettori dedicati per automatizzare il provisioning e facilitare l’adozione dello standard.
Perché il cloud europeo ha bisogno di Seca
Il mercato del cloud in Europa è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni, raggiungendo una dimensione sei volte maggiore rispetto al 2017. Tuttavia, il mercato è di fatto guidato dai grandi hyperscaler globali, che controllano la maggior parte delle infrastrutture. In questo contesto, Seca rappresenta una risposta concreta per riequilibrare il mercato, creando condizioni di concorrenza più eque per i cloud provider europei.
La questione è sul tavolo dei legislatori europei: senza una strategia chiara per la sovranità digitale, l’Europa rischia di dipendere da fornitori extra-Ue, esponendo dati sensibili di aziende e istituzioni a legislazioni estere, come il Cloud Act statunitense, che consente alle autorità americane di accedere ai dati ospitati da provider con sede negli Usa, indipendentemente dalla loro ubicazione fisica. Un’infrastruttura cloud realmente europea è quindi essenziale non solo per la protezione dei dati, ma anche per garantire maggiore trasparenza, sicurezza e controllo sulle infrastrutture critiche del continente.
Il legame con EuroStack e il futuro del cloud sovrano
L’iniziativa Seca è strettamente legata a EuroStack, progetto europeo che mira a sviluppare un ecosistema cloud completamente indipendente, basato su standard aperti e interoperabili. Attraverso Seca, EuroStack potrà garantire un’infrastruttura distribuita e conforme alle normative europee, promuovendo la crescita del settore cloud in Europa senza dipendere da fornitori esterni.
La roadmap del progetto prevede l’implementazione iniziale dell’Api per i servizi Infrastructure-as-a-Service (IaaS), con un successivo ampliamento al Platform-as-a-Service (PaaS). Inoltre, verrà aperta una Call for Comments per coinvolgere ulteriori operatori europei nella definizione e nell’evoluzione dello standard