Quali sono i social più utilizzati in Italia? Chi guadagna terreno e chi ne perde? Perché e come si utilizzano? Risponde a queste domande la ricerca annuale condotta sul tema da BlogMeter. Giunta alla sua quinta edizione, la ricerca è stata presentata in anteprima al Marketing Research Forum realizzato da Assrim e ha visto il coinvolgimento, attraverso una survey online, di un panel di 1.714 internauti residenti in Italia, di età compresa tra i 12 e i 75 anni, iscritti ad almeno un social network.
L'ascesa di TikTok e il leggero calo di Facebook
Il 2021 evidenzia una netta impennata nell’uso di TikTok, utilizzato regolarmente dal 41% degli internauti intervistati e come tale sempre più strategico anche per le aziende. Leggero calo per Facebook (87%), che si attesta comunque al secondo posto tra i social più diffusi, preceduto da YouTube (90%). Rimanendo nell’ambito dei social propriamente detti, si confermano in crescita Instagram, Telegram e Pinterest, mentre tra i servizi di messaggistica rimane imbattuto al primo posto WhatsApp con oltre il 98% di utilizzatori tra gli intervistati, seguito da Messenger e Skype. Crescita interessante anche per l'altro social "to watch", ovvero Twitch.
L'intrattenimento è il primo driver
La ricerca dimostra come i social siano soprattutto un passatempo per gli italiani: il 46% degli intervistati ha dichiarato infatti di usarli prevalentemente per svago o divertimento, mentre il 34% li utilizza per riempire i momenti di noia e guardare video. Ma i social hanno anche un risvolto “informativo” e “formativo”: il 28% ha dichiarato infatti di usarli per tenersi informato e il 25% per imparare cose nuove. Non manca ovviamente un uso prettamente legato agli affetti: il 23% degli utilizzatori coinvolti nella survey usa i social per restare in contatto con amici e parenti.
Cresce il tempo speso sui social
Secondo la ricerca condotta da BlogMeter, ben il 39% degli italiani intervistati ha dichiarato di passare più tempo sui social media: di questi, il 45% ha scoperto nuovi social che si sono aggiunti a quelli già utilizzati, il 10% ha sostituito con nuovi social quelli usati in precedenza, mentre il 45% continua a usare gli stessi canali.
La sostenibilità domina le conversazioni
Anche sui social la sostenibilità si conferma un tema caldo. In particolare, rispetto al 2020, si è registrato un incremento del 400% delle conversazioni con focus sulla sostenibilità e un +200% di interazioni. Il maggior numero di conversazioni relative a tematiche ambientali si registra su Facebook – su oltre cinque milioni di conversazioni prese in esame, il 62,34% si svolge su questo social – mentre Instagram è il canale su cui si verifica la gran parte delle interazioni.
Non solo. L'indagine rileva anche che il 42% degli intervistati spende di più per prodotti e brand "realmente sostenibili e responsabili". Dall’altro lato, però, si registra dell’incertezza circa la percezione del reale impegno delle aziende sul tema: l’87% degli intervistati trova infatti che sia difficile capire se un'azienda sia davvero socialmente responsabile e sostenibile, il 75% dimostra anche un certo scetticismo, sostenendo che spesso la green attitude delle aziende sia solo un modo per “lavarsi la coscienza”, mentre il 71% afferma di non credere pienamente nell’impegno dei brand, il cui unico interesse sembra essere solo il profitto.