Il 55% degli italiani acquista online almeno una volta a settimana: la spesa media è di 252 euro al mese, ma, in un caso su sei, viene superata la soglia dei 500 euro. Le categorie più gettonate per le transazioni online sono abbigliamento e accessori (55%), pagamento di bollette (50%), salute e bellezza (39%), cibo e bevande (35%) e generi alimentari (29%).
Le principali categorie di acquisto tramite i social
Categoria merceologica |
Clienti che hanno acquistato |
Clienti che prenderebbero in considerazione di acquistare |
Abbigliamento e accessori | 29% | 34% |
Articoli sportivi | 23% | 35% |
Elettronica e computer | 22% | 33% |
Salute e bellezza | 22% | 36% |
Libri e riviste | 22% | 42% |
Sono alcuni dei numeri che emergono dalla lettura de L'eCommerce Index, ricerca realizzata da PayPal e basata su uno studio condotto da ACA Research che analizza l’evoluzione del rapporto tra i consumatori italiani (gettando uno sguardo anche a quelli stranieri) e il commercio elettronico, rilevando per altro una tendenziale convergenza tra le dinamiche nazionali e quelle che si riscontrano a livello globale. Dall’analisi dei comportamenti d’acquisto emerge una crescente familiarità con il web, anche grazie all’esperienza pandemica che ha aiutato a superare diverse barriere culturali. Il canale online è ormai familiare soprattutto tra Millennials e Gen z, che effettuano con questa modalità almeno un acquisto a settimana, rispettivamente nel 68 e nel 65% dei casi.
Le principali categorie di acquisto via social per la GEN Z
Categoria merceologica |
Clienti che hanno acquistato | Clienti che prenderebbero in considerazione di acquistare |
Abbigliamento e accessori | 28% | 35% |
Articoli sportivi | ||
Elettronica e computer | 29% | 31% |
Giochi online e digitali | 31% | 27% |
Gli analisti potrebbero vedere nel social commerce “la nuova corsa all’oro per le imprese”, ricordando che ormai è difficile pensare alla nostra quotidianità senza smartphone. Il 77% dei consumatori effettua acquisti o pagamenti online dal proprio device (con l’Italia tra i Paesi con il tasso più alto di impiego del cellulare per i pagamenti) e il 41% lo fa tramite una piattaforma social.
Social Commerce, nuova frontiera per le piattaforme
Resta di capire quale tra le community oggi esistenti tenderà a imporsi. Secondo l’indagine, quelle più popolari sono nell’ordine Facebook (si è espresso in questa direzione, dinanzi alla possibilità di risposta multipla, il 59% degli intervistati), Instagram (52%) e YouTube (43%), mentre tra i giovanissimi cresce l’utilizzo di TikTok (39%). Numeri importanti che fanno capire come i social media siano una risorsa da considerare per incrementare le vendite, considerato che già oggi il 15% effettua acquisti tramite questi media ogni settimana (con una spesa mensile media di 131 euro. Una tendenza che sembra destinata a rafforzarsi ulteriormente.
Detto del potenziale, il successo non è comunque scontato. Le aziende sono chiamate a garantire la soddisfazione dei propri clienti su tutti i canali di vendita, che si tratti di acquisti online, da dispositivi mobili o tramite social. Va poi considerato un altro aspetto: anche se i consumatori non comprano direttamente dalle comunità virtuali, le piattaforme rivestono un ruolo fondamentale nel fornire informazioni sugli acquisti: basti pensare che un utente su cinque (19%) cerca sui social prodotti o servizi che intende acquistare, mentre il 22 % acquista un articolo dopo averlo visto sui social o su una piattaforma di streaming.
Creare engagement per facilitare il pagamento
Così come questi canali possono essere un punto di contatto, allo stesso modo si mostrano più “sfuggenti”, dato che più della metà (55%) dei consumatori interrompe la procedura di acquisto al momento del pagamento. Comprenderne le ragioni è fondamentale per tarare le strategie: in poco meno di un caso su quattro (per la precisione il 24%) pesa l’assenza sul sito del metodo di pagamento preferito e un rilievo simile si riscontra in meno ai dubbi sulla sicurezza (23%). Un altro fattore critico è relativo alle tempistiche di pagamento, considerate da un intervistato su otto (il 13%) troppo lunghe.
La crescente dimestichezza con l’eCommerce trova conferma nell’atteggiamento riscontrato in un utente su cinque, la tendenza a inserire un prodotto nel carrello virtuale, per attendere che il sito invii un’offerta o un codice sconto prima di completare l’acquisto. Questo fa dire a Maria Teresa Minotti, Country Director PayPal Italia: “I consumatori sono sempre più a loro agio con gli acquisti online e orientati a cercare risposte personalizzate per i propri bisogni. Ciò non toglie che si continuano a preferire i marchi affidabili, quelli cioè che offrono una procedura di pagamento agile, sicura e semplice”.
Difatti, i problemi legati alla sicurezza o alla fiducia al momento del pagamento sono tra i motivi principali alla base dei processi d’acquisto interrotti.
Questione di fiducia
Dall’analisi emerge, poi, che due terzi dei consumatori (67%) ripongono fiducia in PayPal per la sicurezza e la protezione dei loro pagamenti e il 40% degli intervistati preferisce questo strumento per effettuare i pagamenti online, un’incidenza di gran lunga superiore alle carte di credito e a quelle di debito, con l’Italia che, su questo fronte, si piazza al secondo posto dietro la sola Germania. Ne deriva, spiegano gli analisti, che le aziende hanno bisogno di collaborare con fornitori che mettono a disposizione scelta e praticità, garantendo al contempo la sicurezza e la protezione dalle frodi.
L'impatto della pandemia e l’improvvisa impennata dell’inflazione contribuiscono all’incremento degli acquisti internazionali. Tra le motivazioni principali riportate da chi acquista oltre le frontiere nazionali, ci sono l’accesso a prezzi più bassi (47%) e ai prodotti non disponibili localmente (39%).
Metaverso e dintorni
Quanto alle tendenze tecnologiche, il 17% afferma di aver sperimentato un metaverso, con l’incidenza nella generazione y che sale al 28%. Il 15% del campione ritiene che gli spazi virtuali (o i metaversi) diventeranno cruciali per lo shopping e uno su quattro ha posseduto criptovalute, mentre il 15% ha avuto a che fare con gli nft.
Chi è Paypal
Si tratta di un servizio che consente di effettuare e accettare pagamenti, oltre che di inviare denaro, senza dover inserire ogni volta i propri dati finanziari. Una volta registrati, infatti, occorre collegare il proprio conto bancario e/o una carta di credito, di debito o prepagata, per effettuare pagamenti online usando solo l’indirizzo e-mail e la password oppure il numero di cellulare e il pin. Secondo PayPal, sono 250 milioni le persone che, in tutto il mondo, usano questo sistema per fare acquisti su internet in sicurezza, in oltre 200 mercati.
Consumatori che utilizzano Paypal
Gen Z | 65% |
Gen Y | 64% |
Gen X | 64% |
Boomer | 64% |
Nota: Le informazioni fornite sono generali e non tengono conto di obiettivi, situazione finanziaria o esigenze.