Obiettivo shopping. Arriva dall’Asia, viaggia da solo, spende in media 43 euro al giorno e acquista prevalentemente abbigliamento e souvenir. Questo l’identikit del travel shopper tracciato da un’indagine sullo shopping tourism nelle città di Milano, Firenze e Venezia, contenuta all’interno di Shopping Tourism Italian Monitor, il nuovo rapporto di ricerca annuale dedicato alla tematica, presentato ieri a Venezia in occasione di ‘Shopping Tourism. Il forum italiano’, evento annuale ideato e organizzato da Risposte Turismo, società di ricerca e consulenza a servizio dell’industria turistica.
Chi viaggia o ha viaggiato con motivazione prevalente lo shopping è più giovane rispetto al totale dei turisti
L’indagine
La ricerca è stata realizzata attraverso la somministrazione diretta di 1.500 questionari, equamente divisi nelle tre città, in luoghi e giorni differenti all’interno di un periodo sufficientemente ampio per garantire maggiore rappresentatività al campione, scelto in modo casuale. Ai turisti, sia italiani, sia stranieri, sono state poste domande in merito alle proprie caratteristiche personali, ai loro comportamenti durante il viaggio, alle loro motivazioni di viaggio e alle spese in shopping effettuate in tale occasione, escludendo le spese sostenute per il trasporto, l’alloggio, il vitto e per le attrazioni turistiche (ad esempio musei e parchi).
Le spese
Relativamente alle spese in shopping, l’indagine mostra una media pro capite giornaliera pari a circa 43 euro, frutto della media tra i valori che la ricerca ha evidenziato per Firenze (33 euro), Venezia (23 euro) e Milano (74 euro). L’abbigliamento risulta la prima tipologia di prodotto sia per numero di acquisti (46%), sia per valore dell’investimento (43%). I souvenir sono il secondo prodotto maggiormente acquistato (40%) e il terzo nella classifica delle spese per tipologia (9%) alle spalle degli accessori: gioielli e pelletteria (23%).
I turisti top spender risultano essere i russi, seguiti da brasiliani e giapponesi
I comportamenti
L’analisi evidenzia come a spendere maggiormente siano i turisti che viaggiano da soli, seguiti da chi viaggia in coppia e con amici. Al quarto posto i turisti che viaggiano in famiglia, all’ultimo quelli che viaggiano in gruppo. L’indagine evidenzia, inoltre, che quasi due turisti su dieci viaggiano o hanno viaggiato almeno una volta con motivazione prevalente lo shopping e come più di un turista su quattro cerca luoghi dove fare acquisti prima di scegliere la destinazione turistica da visitare.
Riguardo alle fasce d’età, chi viaggia o ha viaggiato con motivazione prevalente lo shopping è più giovane rispetto al totale dei turisti intervistati e ha una provenienza geografica maggiore dall’Asia, dati interessanti per gli operatori e i decision maker delle destinazioni turistiche italiane nella comprensione delle dinamiche del fenomeno e nella definizione delle migliori strategie per intercettare tale domanda. Con riferimento alla capacità di spesa infine, i turisti top spender risultano essere i russi, seguiti da brasiliani e giapponesi.
Da segnalare come i turisti italiani si posizionino al di sopra della media e come francesi e tedeschi siano, rispettivamente, al penultimo e al terzultimo posto tra i quasi 70 paesi di provenienza rappresentati dal campione oggetto di indagine.
Un grande brand da vendere meglio
Dopo la presentazione dei dati si è svolta una tavola rotonda a cui hanno partecipato relatori coinvolti in vario modo nel business dello shopping tourism. “Abbiamo un grande brand di nome ‘Italia’ ma dobbiamo imparare a venderlo meglio” ha detto il direttore esecutivo dell’Enit Gianni Bastianelli. Antonella Bertossi, marketing manager di Global Blue Italia, società che si occupa di servizi ai commercianti e ai clienti in particolare per quanto riguarda il tax free, ha raccontato come ci sia molto da fare, anche a livello culturale per sfruttare meglio le opportunità del tax free: “Spesso i commercianti considerano questa non come un’opportunità ma come una pratica burocratica da fine vendita – ha spiegato – mentre i clienti ci contattano per avere informazioni sulle procedure aeroportuali”.
Francesca Airoldi, group publisher director di Vogue Italia e Glamour ha illustrato il progetto della fashion night che si tiene a Milano e in altre grandi città d’Italia, mentre Mauro Acquati, direttore travel industry marketing di Dfs Italia ha descritto il caso del Fontego dei tedeschi di Venezia come un esempio di integrazione tra arte, cultura, shopping experience e turismo.