Via Monte Napoleone a Milano si conferma al quinto posto fra le strade commerciali più care al mondo in termini di canoni di locazione, e la terza in Europa, secondo i nuovi dati di Cushman & Wakefield, pubblicati nel report annuale Main Streets Across the World che analizza i canoni di locazione di 448 vie in 68 mercati, il numero più alto da quando lo studio, ormai un classico della ricerca/statistica nel campo immobiliare, è stato pubblicato per la prima volta nel 1988. Il report classifica le strade commerciali in base al valore dei canoni di locazione prime (quelli più prestigiosi) utilizzando i dati proprietari di Cushman & Wakefield.
L'Europa è il continente con il numero più alto di vie commerciali nella Top 10 mondiale. L'Asia ne ha 4 e solo una è negli Stati Uniti.
Al primo posto nella classifica 2019 si conferma Causeway Bay (Hong Kong) con 25.965 €/mq/anno. Segue la Upper 5th Avenue a New York al secondo posto con canoni di locazione pari a 21.295 €/mq/anno.
Al terzo posto conferma per New Bond Street dove gli affitti su base annua sono aumentati del 2,3% negli ultimi 12 mesi raggiungendo i 16.222 €/mq/anno.
Avenue des Champs Elysées a Parigi (13.992 €/mq/anno) e via Monte Napoleone a Milano (13.700 €/mq/anno) completano la Top 5.
L’aumento più considerevole dei canoni di locazione nella Top 10 si registra in Pitt Street Mall a Sydney, che ha messo a segno un incremento a doppia cifra di quasi il 18% (+17,9%) negli ultimi 12 mesi toccando quota 10.185 €/mq/anno.
"In termini di performance dei canoni di locazione, i risultati di quest'anno sono incoraggianti e dimostrano la resilienza delle principali location retail -commenta Darren Yates, Head of Emea Retail Research di Cushman & Wakefield, autore del report-. I canoni di locazione nelle principali vie mondiali dello shopping sono rimasti abbastanza stabili e c’è una maggiore chiarezza relativamente alla direzione che sta prendendo il retail. Tuttavia, si registra una pressione al ribasso sui canoni di locazione in molte delle location più deboli, in particolare nei mercati più maturi di Europa e Nord America".
"Le vendite online -aggiunge Yates- continuano ad aumentare in tutto il mondo e sebbene si discuta molto delle sfide che Internet pone ai negozi tradizionali, il rapporto tra i due è più complesso di quanto non sembri. Anche se la quantificazione del valore dello store è diventata più difficile, il negozio rimane un importante punto di contatto per il consumatore e genera vendite in-store e online, rappresentando una sorta di showroom e creando una più ampia presenza del brand, il cosiddetto halo effect. I retailer di maggiore successo saranno quelli che sapranno meglio integrare le loro attività fisiche e online per creare una brand experience positiva e senza soluzione di continuità per gli acquirenti".
A livello europeo, New Bond Street guida la classifica davanti a Parigi e Milano, con la Bahnhofstrasse di Zurigo a 8.195 €/mq/anno e la Kohlmarkt di Vienna a 4.860 €/mq/anno che completano la Top 5.
Grafton Street di Dublino con 3.794 €/mq/anno è in settima posizione tra le prime 10 vie europee.
Fra le Top 10, la Ermou di Atene ha registrato il maggiore aumento dei canoni di locazione (+14%), arrivando a 3.420 €/mq/anno.
Nel complesso, i canoni in circa il 70% delle vie in Europa sono rimasti stabili o sono aumentati rispetto allo scorso anno. La polarizzazione è evidente tra i mercati più consolidati dell'Europa Nord occidentale e dell'Europa meridionale, centrale e orientale, dove l'offerta moderna è inferiore e le vendite online devono ancora decollare.
"Oggi anche nelle vie del lusso i retailer devono lavorare molto per aumentare o mantenere il numero di clienti, sempre alla ricerca di una destinazione o un'attrazione che sia parte della loro esperienza d'acquisto e di marca -commenta Thomas Casolo, Head of Retail di Cushman & Wakefield Italia-. Questo significa aggiungere altri servizi, offrendo ristorazione o attività di intrattenimento. Un trend crescente, perché l’obiettivo di retailer e proprietari nel futuro sarà sempre di più quello di aumentare il footfall e far crescere la permanenza media nei negozi".