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Sebbene l'igiene e cura dei capelli rappresenti un capitolo di spesa a cui difficilmente si rinuncia, le strategie di risparmio adottate dai consumatori influenzano, seppur in modo tutto sommato lieve rispetto ad altri mercati, l'andamento dei consumi. Un indice di questa situazione è il calo dello 0,6% in volume e dell'1,5% in valore nel 2011 delle vendite di cosmetici nei saloni di acconciatura (con quantità scese sotto i 10 milioni di litri, all'interno delle quali lo shampoo rappresenta ovviamente uno dei prodotti di maggior peso). L'acquisto di shampoo nei canali mass market e specializzati è rimasto l'anno scorso praticamente invariato in valore ma con dinamiche diverse: crescita del canale farmacia, calo significativo delle profumerie e sostanziale stabilità del mass market. All'interno del mass market sono cresciuti costantemente, addirittura in doppia cifra fino a un paio d'anni fa, i negozi focalizzati sulla cura della casa e della persona (Self Service Specialisti Drug): nel 2011 in queste superfici lo shampoo è risultato il prodotto più performante tra cosmetici e toiletries con un incremento di circa il 7%. Viceversa i format moderni hanno perso circa il 2% in valore e meno dell'1% in volume mentre nell'anno terminante a giugno 2012 la categoria igiene dei capelli è calata nel complesso del 2,4% in volume. Tuttavia la Gda rimane di gran lunga il canale principale con oltre il 50% in valore della spesa totale e due terzi del mass market. La categoria shampoo è diventata articolata e complessa allargando la funzione base di detergenza ad altre valenze (tra i poli rappresentati dai trattamenti puramente estetici a quelli curativi/rinforzanti/nutrienti), la segmentazione attraverso l'innovazione vera e propria e l'extension line porta ad un progressivo aumento delle referenze presenti sugli scaffali (in media nel canale supermercati+ipermercati si è avuto negli ultimi anni un incremento di circa il 3% l'anno). I player di marca sono sempre stati e sono tuttora bravi a creare una profonda segmentazione del mercato per tipologia di capello e per tipo di trattamento, soddisfacendo specifiche esigenze dei consumatori, tanto che in casa sono spesso presenti più marche di shampoo.
Il brand è irrinunciabile
L'identità di marca è molto forte, il grado d'innovazione e la creatività e forza in termini di investimenti della comunicazione stabiliscono uno stretto legame tra consumatore e brand. La scarsa penetrazione e la dinamica limitata degli store brand, che pur avendo un posizionamento di convenienza hanno avuto una crescita inferiore all'1% nel 2011, dimostrano la valenza della marca. Nella Gda i prodotti di marca mass market rappresentano circa l'88% dei volumi, gli store brand oltre il 4%, più del 6% è costituito da marche minori per la maggior parte di prezzo conveniente e poco più dell'1% da shampoo di nicchia con un prezzo molto alto e funzioni molto specifiche. Pur essendo da qualche anno in una contingenza economica sfavorevole, il mercato dello shampoo mantiene i suoi tratti peculiari: innovazione basata su prodotti non generici e a maggior valore aggiunto, valore della marca. Rispetto a qualche anno fa il peso dei principali player - quelli che dettano le strategie e gli indirizzi del mercato - è addirittura aumentato nella Gda: nel 2011 i brand L'Oréal (Elvive) e Garnier (Fructis, Garnier Ultradolce), P&G (Pantene, Herbal essences), Unilever (Clear, Sunsilk) e Henkel Cosmetic (Antica Erboristeria, Testanera Gliss) totalizzano poco più dell'80% in valore e circa il 73% in volume, sei anni prima le percentuali (con Beiersdorf al posto di Henkel nel rank in valore) erano del 78% e 67%. Il consumatore rimane dunque fedele alla marca anche in tempi di crisi, sceglie tra brand/prodotti altamente performanti che hanno però posizionamenti differenziati e si creano in base a specifiche valenze uno zoccolo duro di affezionati. Qualche esempio: se L'Oréal Elvive ha una valenza cosmetica e shampoo come Herbal Essences e Sunsilk si collocano pure nell'area della “bellezza e benessere del capello”, Pantene ha un profilo più marcatamente professionale, Clear è il brand leader dello shampoo antiforfora (con circa il 30% in valore nel canale supermercati+ipermercati), Fructis ha un vissuto giovanile nell'area “fruttati”, Johnson's Baby è sempre stato il prototipo dello shampoo neutro per bambini, Antica Erborsteria ha un vissuto di naturalità ecc. ecc. Si potrebbe dire che ogni consumatore ha il suo shampoo anche se in funzione soprattutto delle promozioni può saltare da un brand all'altro sempre però all'interno di specifiche aree di consumo e di bisogni (shampoo cosmetico, neutro, nutriente, curativo, per capelli grassi o secchi ecc.) .
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Il settore: 2012
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Assortimenti completi e abbastanza allineati
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Esselunga competitiva e profonda
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Ancora pochi gli store brand
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La crisi non ha modificato le preferenze del consumatore che si affida alla marca per igiene e cura dei capelli
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Il profilo del consumatore
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Gli scenari del comparto
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