Dai puzzle ai giochi da tavola, passando per bambole, peluche e tanto altro. Nel suo complesso, il settore della produzione giochi e giocattoli in Ue subisce danni per 1,4 miliardi di euro a causa della contraffazione. Questa la recente indagine pubblicata dall’Ufficio per l'Armonizzazione del Mercato Interno (Uami).
Si tratta di una perdita pari al 12,3% delle vendite, cui corrispondono 6.150 posti di lavoro in meno. Considerando gli effetti indiretti della pratica illegale, inoltre, l’ammanco di introiti statali è pari a 370 milioni di euro in termini di Iva non versata, imposte sul reddito, contributi previdenziali e imposte sui redditi d'azienda.
In quanto a danni subiti, l’Italia si situa in terza posizione nella top 5 dei Paesi, con un danno totale stimato di 201 milioni di euro, seguita da Francia e Spagna. In testa Germania e Regno Unito.
La relazione segue una serie di studi avviati dall'Uami sull'impatto economico della contraffazione nei settori industriali dell'Ue, come quello dei prodotti sportivi e della cosmesi. L’intento è quello di “sostenere sia i responsabili politici nel loro lavoro, fornendo dati e studi basati su prove documentali, sia aiutare i consumatori a fare scelte informate", come sottolinea il presidente dell'Uami António Campinos.