Farmacia Serra, di Genova Voltri, è uno dei casi più interessanti, a livello nazionale, di personal branding e di racconto della propria visione della professione fatto da una farmacia indipendente attraverso l’uso dei social.
Il progetto, sviluppato dai proprietari dello store, la coppia di farmacisti Edoardo e Maddalena Schenardi, prevede la presenza e l’aggiornamento quotidiano di una pluralità di canali web, a partire da Youtube, dove farmacia Serra, con i propri video tutorial, conta 40.000 follower. Si continua con il blog, per fare cultura sul settore del medicale, con Istagram e persino con Tumblr, che presenta la sessione #risateinfarmacia, certamente poco usuale per il segmento.
Il mezzo su cui si investe di più è Twitter (con oltre 5.000 follower): “Lo preferiamo per la sua immediatezza – spiega Maddalena Schenardi –. Riusciamo a dare subito un feedback a chi ci chiede un parere professionale. Un paziente non trova il foglietto di un farmaco? Basta che ci invii un tweet e gli mandiamo una foto del bugiardino”.
Nella visione dei coniugi Schenardi, i social sono un’estensione della consulenza fornita dal professionista in negozio, un servizio che resta centrale per fidelizzare la clientela: “In quest’ottica, non facciamo promozioni online, usiamo il mezzo virtuale per comunicare, informando non solo sul mondo strettamente pharma: abbiamo anche una rubrica musicale perché la musica, come l’attività fisica, fa bene all’organismo”. Le informazioni spaziano dal come si curano le piante sino al racconto degli eventi in programma in città. In questo modo, si riesce a consolidare ulteriormente il legame fra farmacia e territorio. Risponde alla stessa logica anche l’attivazione di un servizio di wi-fi, a disposizione non solo dei clienti all’interno della farmacia, ma di tutta la comunità, nei 400 mq di area esterna attorno al punto di vendita.
Farmacia Serra è stata fra le prime realtà ad attivare anche un servizio di eCommerce, che funziona da ormai 10 anni: “Il cliente può ordinare online e venire a ritirare l’articolo in farmacia, piuttosto che farselo recapitare a casa propria”.
