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Siamo entrati definitivamente in un'era post-tecnologica. Nel senso che la tecnologia è ormai diventata - soprattutto per i giovani - come l'aria che respiriamo. Le persone riconoscono l'avvenuta rivoluzione tecnologica, pur con differenze a seconda dell'età, indicando che non si potrebbe più vivere senza tecnologia (34,7%), sebbene molti (55,7%) indichino che sono forse troppi gli strumenti tecnologici. Il 62,3% dei ventenni dichiara di non poter vivere senza strumenti tecnologici, ambasciatori di una evoluzione oramai avvenuta: l'era della self-technology. Un'epoca che vedrà ogni individuo inesorabilmente interconnesso e, contemporaneamente, radicalmente concentrato sulla propria individualità.
Lo scenario si profila dai risultati di una ricerca per P&G condotta da Future Concept Lab nel mese di dicembre 2013 dedicata allo studio dell'impatto della tecnologia nella vita quotidiana. La tecnologia del sé vede l'individuo interagire con gli altri, agendo su se stesso e in prima persona: gli strumenti tecnologici sono prioritariamente quelli individuali, come il personal computer e il telefono cellulare, che determinano un uso della tecnologia in “solitaria” per l'85% degli intervistati.
Divari generazionali Il dato più significativo che emerge dalla ricerca è il gap generazionale che in varie dimensioni emerge in termini di vissuto e uso della tecnologia.
La presenza naturale e quasi scontata della tecnologia nelle nostre vite, ci porta a non considerarla più una passione, come è avvenuto per 30 anni (dagli anni Settanta in poi con la famosa era dell'Hi-Tech e dell'Hi Fi). Oggi le passioni, quelle che dimostrano un elevato grado di coinvolgimento, vengono associate a esperienze memorabili: il viaggio, l'esplorazione della natura, l'ascolto della musica. L'analisi per fasce demografiche dimostra, tuttavia, quanto la tecnologia sia una vera passione per i nostri ragazzi, ribaltando la graduatoria del podio delle passioni: la troviamo al primo posto, con il 52% di adesione, seguita da musica e viaggi. La parte di sogno che la tecnologia ha racchiuso in sé è ancora presente nelle giovani generazioni.