Scenari Immobiliari auspica una nuova sensibilità sul tema della rigenerazione urbana, reso attuale anche dalle problematiche acuitesi con il rincaro dei costi energetici. Sono più di tre milioni gli italiani che vivono in quartieri che necessitano di rigenerazione urbana e almeno 73.000 gli edifici su cui intervenire rapidamente, per non aggravare il degrado in atto. “Il nuovo governo dovrebbe riprendere il tema della rigenerazione urbana che non è solo edilizia, ma qualità della vita e servizi per milioni di persone” commenta Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, aprendo i lavori di Futu.Re, il convegno dedicato allafiliera dei servizi immobiliari in Europa e in Italia.
Solo nelle aree metropolitane, secondo i dati di Scenari Immobiliari, ci sono circa 25.000 edifici residenziali da recuperare e 9 milioni di mq di uffici dismessi. “Il coinvolgimento dei privati –aggiunge Breglia– che non era previsto nelle proposte passate, mai approvate, potrebbe portare investimenti importanti e dare risposte in tempi certi”.
Breglia ha fatto una rapida panoramica del momento immobiliare. Mentre il 2022 si chiude con il più elevato volume di investimenti immobiliari in Europa a quasi 400 miliardi di euro (e circa 12 miliardi in Italia), per il 2023 è atteso un raffreddamento dei mercati. La domanda per case, uffici e logistica continua a essere sostenuta, ma gli operatori sono preoccupati dal rapido aumento dei costi di costruzione, dalla volatilità dei prezzi delle materie prime, e dall’inflazione che rende più difficile finanziarsi a medio termine.
Anche le previsioni per l’Italia sono più negative (rispetto alle stime rilasciate al Forum di Santa Margherita) con una riduzione dei volumi transati in tutti i comparti, almeno nella prima parte del 2023.