Prosegue la fase di crescita del risparmio gestito in fondi immobiliari. Rispetto al 2010, questi hanno complessivamente raddoppiato il patrimonio gestito raggiungendo a livello europeo un valore di 626 miliardi di euro a dicembre 2018, +6% rispetto al 2017. Secondo i dati del Rapporto 2018 I Fondi immobiliari in Italia e all’estero, realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Studio Casadei, l’industria italiana del real estate finanziarizzato è rappresentata da un patrimonio immobiliare di circa 69 miliardi di euro (erano 62 miliardi di euro nel 2017) distribuito fra diversi strumenti d’investimento: dai fondi immobiliari destinati al pubblico retail, ai fondi immobiliari rivolti a investitori istituzionali (fondi riservati), fino alle Siiq (Società di investimento immobiliari quotate), alle società immobiliari quotate, e alle Sicaf (Società di investimento per azioni a capitale fisso).
Siamo lontani dai valori di Germania (98,5 miliardi nei fondi aperti e 87 nei fondi riservati), e Gran Bretagna (70 miliardi) e Olanda (72 miliardi), anche se in Italia c'è una maggiore frammentazione degli strumenti e dei veicoli (440) che rappresentano numericamente il 27% del totale europeo, mentre il totale Nav gestito in Italia rappresenta solo l'8,6% del valore totale europeo (appunto 626 miliardi di euro).
Complessivamente, al 30 giugno 2018, la capitalizzazione del real estate italiano finanziarizzato si è attestata a circa 3,9 miliardi di euro, +4% rispetto al dato del nel primo semestre 2017. Anche l’Italia segue il trend europeo. Nel 2018 si stima che il patrimonio complessivo possa raggiungere i 55 miliardi di euro (+2,8%), gestiti da 430 fondi, numericamente in aumento anche per l’utilizzo come veicolo da parte dei soggetti esteri che operano nel mercato immobiliare italiano. Il comparto degli uffici continua a trainare gli investimenti concentrando oltre il 60%, seguito dal retail. L’indebitamento del sistema fondi è in costante calo: 23 miliardi di euro con un’incidenza del 38% sul patrimonio, mentre nel 2010 era pari al 57 %.
Nell’asset allocation globale si registra un lieve incremento degli uffici e del commerciale. Buone le prospettive per il 2019, sulla base delle indicazioni raccolte tra le sgr, con una previsione di circa 56 miliardi di euro di patrimonio (+2,8%) gestito da 440 fondi immobiliari. L’annunciata politica delle privatizzazioni di beni pubblici potrebbe dar vita a nuovi e importanti fondi immobiliari, come accaduto nel decennio passato.
"Il mercato immobiliare europeo –sottolineato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari- continua ad attrarre capitali e a mantenere risultati stabili, pur trovandosi a gestire le difficoltà derivanti dall’aver raggiunto in alcuni Paesi la fase matura del ciclo. Il comparto residenziale, in particolare, è in crescita in molti mercati, con un generalizzato aumento delle compravendite che a fine 2018 dovrebbe toccare gli 8 punti percentuali, dopo la crescita dell’11% del 2017 sul 2016. Il 2018 è stato caratterizzato da uno sviluppo diffuso e graduale, con un ritorno all’omogeneizzazione dei trend tra Paesi ad eccezione di punte di eccellenza, è il caso dei veicoli lussemburghesi e svizzeri, e di un sensibile decremento, oltre il tredici per cento, della Gran Bretagna. Da gennaio 2019, con la fine del Qe, i mercati europei affronteranno un territorio sconosciuto ma le rassicurazioni della BCE in merito al permanere di una politica accomodante e di sospensione degli aumenti dei tassi fino all’estate 2019 continuano a sostenere la minore vulnerabilità dei fondi immobiliari rispetto ai mercati finanziari. In Italia andamento positivo con le attese di possibili fondi immobiliari pubblici a sostegno delle dismissioni".