Sono partiti ieri i saldi estivi e, con la penetrazione degli eCommerce nel tessuto commerciale e nelle abitudini dei consumatori, quali sono i trend riscontrabili e le ricerche effettuate su Google dagli avventori degli sconti di inizio estate? Il comportamento d’acquisto dei consumatori è cambiato ed è in continua mutazione con dinamiche che salgono e scendono costantemente in una società in cui le esigenze sono sempre diverse e domanda e offerta si rincorrono senza sosta. E se le stagioni dello shopping sono diverse, una tra queste particolarmente sentita è quella dei saldi estivi, che cadono a pennello nel pre-ferie per acquisti ad hoc. “Dalle tendenze di ricerca su Google nell’ultimo mese nel nostro Paese notiamo che le ricerche di parole come ‘saldi’ o ‘saldi estivi’ sono cresciute -spiega Jacopo Allegrini, Director Retail Google Italia-. E con l’avvio del periodo dei saldi estivi sono cresciute anche le ricerche legate ad alcuni prodotti, potenzialmente interessanti per gli acquisti: pensando, per fare un esempio, al verticale fashion, nell’ultimo mese le tendenze di ricerca di 'scarpe' sono aumentate del 22%, quelle di 'abito' del 26%”.
Parola d’ordine omnichannel
L’omnicanalità diventa sempre più un elemento radicato nella società e un’esigenza non indifferente, così tanti consumatori continuano a consultare gli eCommerce prima di concludere l’effettivo acquisto nel relativo store fisico. “Il 44% degli acquirenti in Italia si rivolge a Google per cercare un acquisto che pensa di effettuare in negozio, e il 43% delle persone fa lo stesso per un acquisto che intende concludere online -prosegue Allegrini-. Gli acquirenti hanno adottato una logica totalmente omnicanale, in cui la linea di demarcazione tra online e offline è sempre più sfumata; i punti di contatto online e offline non sono mai in contrasto tra loro, ma sono gli elementi costitutivi della stessa esperienza”.
Secondo una ricerca eseguita da Ipsos e dal titolo “Essentials Covid-19 tracker” sul 2022, il 59% dei consumatori italiani vuole ancora andare in negozio per toccare con mano i prodotti, nonostante possa prediligere poi il check out online. Si tratta di un dato essenziale a disposizione dei brand che, ora più che mai, devono essere in grado di fornire il doppio servizio: tradizione e innovazione che si fondono senza annullarsi, ma in una relazione simbiotica a beneficio di entrambi.
L'IA per soddisfare i bisogni
È, quindi, essenziale per i brand essere presenti online, il luogo adibito alla ricerca di informazioni e ispirazioni per un acquisto che poi concluderanno potenzialmente anche in un negozio fisico. “Soluzioni basate sull’intelligenza artificiale possono aiutare i retailer a rimanere agili di fronte alle fluttuazioni della domanda e a soddisfare i bisogni dei consumatori quando vogliono fare acquisti -evidenzia Allegrini-. Un esempio sono le campagne Performance Max, ideali per individuare le persone giuste, al momento giusto, con il messaggio più adeguato. Con Performance Max i rivenditori possono rispondere a diversi obiettivi di business: acquisire nuovi clienti, coinvolgerli in modo più efficace, indirizzarli nel loro punto vendita, sia online sia offline. In generale, gli inserzionisti che utilizzano Performance Max ottengono in media oltre il 18% di conversioni in più a un costo per azione simile”.
Non dimentichiamo, inoltre, che proprio a ridosso della partenza dei saldi estivi è entrata in vigore la Direttiva Omnibus che cambia le regole sulla trasparenza dei prezzi e di cui abbiamo parlato in maniera approfondita con l’Avvocato Stefano Taurini.