Dal 1 gennaio, quando è entrata in vigore la legge che obbliga i distributori a impiegare sacchetti bio degradabili per l'ortofrutta e a farli pagare, evidenziando sullo scontrino il prezzo, infuriano le polemiche. L'ingresso in campagna elettorale e i consueti aumenti (generalizzati) che purtroppo accompagnano ormai da anni i consumatori nel mese di gennaio non contribuiscono alla chiarezza, anzi contribuiscono a incendiare il dibattito aggiungendo argomenti spesso totalmente fuori tema.
La proposta della distribuzione: cambiare la legge sui sacchetti bio
Ne abbiamo parlato su gdoweek: i professionisti della distribuzione si stanno aggregando attorno alla proposta espressa da Mario Gasbarrino (Unes) su twitter:
Siamo alla follia allo stato puro: al danno la beffa . unica soluzione possibile è cancellare L ingiusta legge che ci impedisce di regalarli( è un imballo primario!) anche se questo comporterà + costi per la #gdo. @U2supermercato e’ pronto! Invito colleghi a fare altrettanto! https://t.co/bmDKFs76xc
— Mario Gasbarrino (@mgasbarrino) January 4, 2018
Non sono piaciute le proposte del ministero della Salute, l'applicabilità infatti rimane nell'utopia:
#sacchettibiodegradabili
La toppa è peggio del buco?Dal ministero: ok a sacchetti portati da casa ma solo monouso? ??https://t.co/n8JrE0yaUD
Chi controllerà dunque che siano monouso e conformi??@mgasbarrino @fpugliese_conad @Clazzati @gsantambrogio1 @eleonoragraffio
— Fresh Point Magazine (@FreshPointMag) January 4, 2018
#mobasta!! Vogliamo chiarezza. Che senso ha in primis obbligarci a vendere i sacchetti, noi lo facciamo sottocosto ed ora lasciarci anche la patata bollente del decidere se il sacchetto da casa è idoneo o meno. La #gdo è dalla parte dei consumatori: meno costi e più chiarezza!! pic.twitter.com/h4rYqFuJQa
— Giorgio Santambrogio (@gsantambrogio1) January 4, 2018
Il parere di Federdistribuzione
Sul tema si è espressa anche Federdistribuzione in una nota Ansa del 4 gennaio. "Il fatto che si possano portare da casa sacchetti nuovi per la spesa di frutta e verdura è pura teoria - ha dichiarato Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione - perché il consumatore per essere in regola dovrà trovare esattamente quelli che si usano nei punti di vendita, dello stesso peso, biodegradabili e biocompostabili".
Ecco la soluzione sul tema sacchetti bio lanciata da Federdistribuzione: "Quello che chiediamo ai tre ministeri coinvolti - prosegue Cobolli Gigli - è più semplificazione e più chiarezza per non creare confusione nel consumatore e nei punti di vendita". Sarebbe infatti assurdo che la distribuzione si facesse anche carico del compito di verificare la conformità dei sacchetti bio che il consumatore porta da casa.
La questione del prezzo
Cobolli Gigli sottolinea in merito a quanto stabilito dalla legge per quanto riguarda il prezzo, ovvero che ogni azienda può applicare il costo a patto che sia compreso nel range indicato dalla legge, come il fattore che determina le variazioni di prezzo (stando alle nostre rilevazioni irrisorie, si va da 1 a 3 centesimi di euro) sia in fin dei conti il migliore o peggior prezzo spuntato dal retailer che acquista maggiori o minori quantità di prodotto. Coinvolti piccoli e grandi retailer, dalla gdo ai dettaglianti e gli ambulanti, in tutto quasi 700 mila esercizi.