Rita Nannelli: “Così Nuovo Consumo (Unicoop Tirreno) risponde ai consumatori di oggi”

La nuova direttrice responsabile del magazine mensile di Unicoop Tirreno racconta la visione editoriale e l'identità di uno strumento che "sta dalla parte del consumatore" ed evolve con lui

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Rita Nannelli, 44 anni, toscana, da dicembre 2017 direttrice responsabile di Nuovo Consumo, portale online e magazine mensile di Unicoop Tirreno. L'abbiamo intervistata per capire quali sono funzioni e potenzialità nel 2018 di uno strumento di comunicazione come questo per la gdo e qual è la visione di una donna al vertice.

Ci parli di lei…
Mi sono laureata in filosofia all’Università di Pisa e ho sempre avuto una passione per il giornalismo. Ho iniziato a scrivere per l’Unità prima di laurearmi, quasi per scherzo, senza pensare subito a farne una professione. Chiamata dal caporedattore di Nuovo Consumo nel 2000, sono stata assunta come redattrice per poi diventare a dicembre 2017 direttrice responsabile. Devo dire che arrivare fin qui è stato del tutto naturale e non calcolato, un percorso in cui non ho incontrato alcun tipo di ostacolo a fronte del mio essere donna. Ad oggi gestisco 30 e più collaboratori esterni, così come i rapporti con le altre aree come quella commerciale.

Cosa significa dirigere questo magazine? Quali sono le logiche editoriali?
Questo magazine è nato nell’aprile del 1991 come risposta ai consumatori, per dar voce alle loro necessità ed esigenze. Trattiamo temi di attualità, di problematiche quotidiane, a cui si unisce una sezione cultura con la collaborazione di firme autorevoli, tra cui professori universitari e critici. Fin dall’inizio il magazine non ha avuto un approccio promozionale, è stato sempre questo il punto di forza: una credibilità che passa dall’obiettività e da indagini effettuate in trasparenza. Certo, c’è il punto di vista di Coop e parliamo dei nostri prodotti, ma il ragionamento è più ampio e cerchiamo sempre un taglio critico. Il mensile viene consegnato alle casse dei punti di vendita in circa 180mila copie in Toscana, Lazio, Umbria e Campania. La linea redazionale è sempre stata questa e la cooperativa ha sempre investito in questo servizio di informazione corretta e chiara ai soci, rientra nella nostra mission fin dalle origini. Nuovo Consumo è uno strumento che, come Coop, sta dalla parte del consumatore, consumatore che oggi non si accontenta più solo di mangiare, ma vuole farlo bene, in modi e luoghi adeguati alle sue esigenze

Come è cambiato negli anni il magazine e come ha risposto alle nuove esigenze dei consumatori?
Le caratteristiche editoriale, l’identità e l’anima di fondo sono rimaste inalterate negli anni, ma al contempo potremmo dire che ci siamo rinfrescati, cerando di respirare l’aria dei tempi. Abbiamo ridotto le pagine, creando versioni più sintetiche, con meno pagine, agevoli e dinamiche. In questo senso si è dato maggiore spazio all’attualità e alle aree di benessere, salute, alla nuova attenzione per gli animali con la rubrica della veterinaria, il gusto del viaggio abbinato alla scoperta del cibo e tutta la sfera dei servizi soci. Alcune di queste aree già c’erano e sono state rafforzate, insieme al restyling della grafica. Possiamo dire: fresco nella grafica, essenziale nei contenuti. Abbiamo anche l’area tempo libero con intervista a un personaggio famoso che si rivolge ai giovani.

È difficile essere una donna al vertice? Cosa pensa di tutto questo dibattito sulla diversity?
Devo ammettere che per me non lo è stato, io credo che contino molto la professionalità e la preparazione e che alla fine queste vengano fuori. Se una persona ha stoffa (in generale intendo, uomo o donna che sia) prima o poi riesce. Poi, per carità, i dati sul tema della disparità di genere sul lavoro (e di retribuzione) ci sono e meritano attenzione. Se io mi faccio chiamare direttrice, però, non è per una questione di pari opportunità, ma semplicemente perché esiste questo termine in italiano. Si tratta di amore per la lingua e, considerato che sono una donna, mi sembra corretto utilizzarlo.

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