Rigoni, un secolo restando nella natura

L’azienda ha celebrato ad Asiago i 100 anni di attività: una storia di innovazione e difesa dell’ambiente

Cento anni di spirito imprenditoriale, innovazione, lungimiranza, nel rispetto di valori importanti, unione familiare, responsabilità sociale, conservazione e difesa dell’ambiente e della natura dell’Altopiano. Rigoni ha celebrato ad Asiago il centenario della fondazione (con tanto di emissione di francobollo celebrativo). Un evento che si è svolto all’insegna del motto Natura magistra vitae, voluto espressamente dall’ad e presidente Andrea Rigoni. È questo il baricentro attorno cui ruota la storia dell’azienda vicentina evidenziato anche dal payoff (La natura nel cuore).

Fotovoltaico, idrogeno ed economia circolare e l’obiettivo B Corp

“Restare nella natura è il nostro modo di essere -ha raccontato-. L’ambiente è il nostro vero patrimonio. Abbiamo imparato tanto dalle api, dobbiamo imparare dalla natura, per salvarle e salvare gli apicoltori”. Tutto nasce infatti, nel 1923 da una donna, nonna Elisa, imprenditrice illuminata, e dall’attività di apicoltura che ha coinvolto la famiglia e ha permesso nel tempo di portare il miele nella gdo stringendo accordi con gli apicoltori. Primi in Italia nel comparto ad attivare un laboratorio di analisi e diventare biologici, un passo epocale.

Oggi il miele Mielbio, 100% italiano, non pastorizzato, incide per circa 10 dei 160 milioni sviluppati dal Gruppo, che ha ampliato la produzione a confetture (Fiordifrutta, con 26 gusti, vale circa 90 milioni) e creme spalmabili al cacao e nocciole (Nocciolata, la gamma di 4 gusti vale 50 milioni e il suo primo mercato è la Francia), cui da pochissimo si è aggiunta la nuova linea di creme di frutta secca proteiche a marchio Natù. La crescita produttiva e le necessità logistiche hanno imposto la costruzione di un impianto ad Albaredo d’Adige (Vr), dopo quello storico di Foza, che sarà destinato a tutta la produzione della Nocciolata.

I criteri dell’impianto uniscono innovazione a sostenibilità. Nello stabilimento di Albaredo d’Adige, esteso su 25mila metri quadrati, viene utilizzato un tri-generatore (a Foza è attivo un co-generatore) che consente di produrre energia termica ed elettrica, consumando gas naturale. Un impianto fotovoltaico da 200 kWp, in base al report di sostenibilità (il prossimo sarà pubblicato tra fine luglio e settembre), ha consentito nel 2021 di coprire il consumo del 13%. Anche negli stabilimenti in Bulgaria, dove sono presenti pannelli solari termici, presto verranno installati due impianti fotovoltaici. “Andremo a fare un ulteriore investimento nella sede di Albaredo con circa 1 megawatt di fotovoltaico -ha raccontato Andrea Rigoni-. Proiettandoci nel futuro, stiamo anche pensando all’utilizzo dell’idrogeno, per la flotta aziendale. Abbiamo anche avviato il processo per la certificazione B Corp. E contiamo di ottenerla nel 2026”.

A Foza ogni anno vengono lavorate e trasformate circa 5000 tonnellate di frutta. L’azienda da tempo sta lavorando con le Università di Padova, Verona e Ca’ Foscari per la valorizzazione di scarti, come semi e bucce, per la cosmetica e mondo integratori. “Nel processo per la produzione e trasformazione di succo di mela in Bulgaria (usato come dolcificante al posto dello zucchero) siamo quasi a zero scarti e vogliamo svilupparlo anche in Italia. Altro progetto da mettere in piedi è l’uso di semi di girasole in ottica economia circolare”.

L’impegno per la sostenibilità del territorio

Tra gli altri progetti futuristici lanciati da Andrea Rigoni nel 2017 quello del Biodistretto, che intende promuovere il modello di filiera corta basato su coltivazione e allevamento biologici su tutto l’Altopiano. Un progetto sinergico di territorio che coinvolge anche imprese dell’artigianato, del settore ricettivo e turistico. “Nasce come difesa contro l’idea che la chimica potesse fare da padrone nel nostro territorio”. L’impegno per la comunità è nel cuore dell’azienda la cui presenza sul territorio ha da subito costituito un freno all’emigrazione. Oggi si concretizza con il sostegno a cooperative sociali, aiuto alle scuole, sponsorizzazione di eventi, promozione della cultura e la valorizzazione del patrimonio artistico italiano. Importante il progetto La natura nel cuore di…, in collaborazione con Fondaco Italia, cominciato nel 2015, che ha permesso recupero e restauri di monumenti in tutta Italia. Quest’anno toccherà a Napoli, una fontana d’epoca romana di porfido rosso, conservata al Museo Archeologico Nazionale.

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