Ridurre i ritardi dei pagamenti è una priorità

Non sempre i ritardi sono dovuti a insufficiennza di capitale circolante. 
Evolvere processi e modalità, può contribuire a un miglioramento dello scenario

Gli studi econometrici sui ritardi di pagamento che si verificano in Europa, rivelano costi astronomici per l’intero sistema. Per comprendere la dimensione del fenomeno pochi numeri sono sufficienti: un fallimento su quattro dipende esclusivamente dai pagamenti ritardati (fonte: Euronews). Per recuperare i pagamenti insoluti, le aziende in Italia sviluppano delle attività che assorbono una media di 81 giorni lavorativi l’anno, contro una media europea inferiore che si attesta a 74 giorni all’anno e 10,4 ore a settimana. Da questi dati si evince che il ritardo nei pagamenti genera per le imprese un significativo dispendio di risorse in termini di tempo ed energia, spesso sottratte ad attività maggiormente rilevanti, se non cruciali, per il proprio core business. L’impianto normativo che regola la materia in sede europea è la direttiva 2011/7/UE. Su tale normativa la Commissione Europea ha proposto una revisione, trasformando la direttiva in un regolamento stringente finalizzato a contrastare i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali. Accanto all’evoluzione normativa, gli esperti individuano alcune practices di processo utili per migliorare le performance dei debitori.

Tre practices

Tra i vari studi e report un esempio di pratiche per migliorare le performance di pagamento sono state divulgate da Preta, società controllata da Eba Clearing che, con il brand MyBank, opera da circa 10 nel settore dei pagamenti. Una prima pratica è definire una chiara politica per gestire gli inadempimenti. Una gestione efficiente richiede termini e condizioni di pagamento chiari, che comprendano scadenze, penali e metodi di pagamento. Questa trasparenza evita controversie future e comunica al cliente la policy aziendale. Una seconda pratica è incentivare i pagamenti anticipati attraverso sconti o vantaggi entro termini definit, incentivando i clienti ad evitare ritardi e insolvenze, creando vantaggi finanziari per entrambe le parti. Una terza pratica è utilizzare le soluzioni Pay-by-Link che alle aziende di addebitare i pagamenti via link inviato per email, sams, whatsapp o altri mezzi di messaggistica. Le creazione di un rapporto fiduciario è un investimento a lungo termine.

Alternative Payment Methods

MyBank è un protocollo autorizzativo che raccoglie le manifestazioni di consento del debitore attraverso l’online banking. Può abilitare sia i bonifici ma anche il direct debit (strumento che non si è diffuso sul mercato) e anche altre forme. Più precisamente MyBank è un metodo di pagamento basato su un bonifico irrevocabile a conferma in tempo reale che viene effettuato direttamente dal servizio di online banking del cliente e assicura la certezza dell’accredito. Appartiene alla categoria dei cosiddetti metodi di pagamento alternativi (Apm, Alternative Payment Methods), nello specifico ai pagamenti account-to-account (a2a) . Mark Up ha incontrato Giorgio Ferrero, executive director di My Bank, per fare il punto della situazione sul mercato delle fatturazioni B2b.

Giorgio Ferrero, executive director di Preta

Qual è il vostro punto di vista circa l’introduzione di una nuova normativa che regoli i pagamenti?
Nell’ultima proposta dell’Ue non di parla di direttiva ma di regolamento. Una differenza sostanziale perché un regolamento non è soggetto a interpretazioni e ritardi o altri inciampi giurisprudenziali locali, ma nel momento in cui è promulgato diventa efficace.
L’obiettivo è di uniformare e ridurre i tempi di pagamento a 30 giorni dalla ricezione della fattura anche introducendo degli automatismi a beneficio del creditore. Quest’ultimo non ha più l’onere della prova sui danni provocati dai ritardi dei pagamenti e neppure la possibilità di rinunciare a questo diritto in modo da rendere stabile l’edificio normativo.

Se nonostante la norma, i ritardi si verificassero ugualmente?
La norma prevede l’applicazione di un tasso di interesse dell’8% oltre a quello di riferimento del momento sul periodo di mancato pagamento. Questo ha destato delle preoccupazioni in quanto, secondo una linea di pensiero, si ritiene la norma priva dei necessari discrimini di casistica. Bisogna tenere conto che il mercato è eterogeneo. A mio modo di vedere, se le nuove regole saranno accompagnate da strumenti idonei a poter operare in un clima di fiducia, ci saranno sicuramente dei benefici.

Oggi qual è la situazione dei pagamenti tra aziende?
Il ritardo dei pagamenti è un problema che crea un effetto domino. Secondo i recenti studi, un pagamento ritardato genera altri quattro pagamenti in ritardo. In Italia la situazione è peggiore rispetto alla media europea ma la distanza non è enorme: parliamo di un 10-15% di tempo in più per incassare le fatture. Quindi il problema dei ritardi, tolta qualche eccezione virtuosa, è un problema trasversale nei paesi europei. Occorre dire che i ritardi nei pagamenti non sono esclusivamente correlati a carenze di capitale circolante, ma anche alla disponibilità o meno di una strumentazione efficace nel gestirli. E non è sufficiente portarsi in casa una nuova tecnologia per rendere i processi di pagamento semplici e immediati.

Nel B2b, qual è il ticket medio con MyBank?
Siamo sul mercato da 10 anni e abbiamo iniziato con l’eCommerce, un canale in cui lo scontrino medio è di 70-80 euro. Oggi, con MyBank nel b2c registriamo uno scontrino medio di circa 300 euro e nel b2b siamo oltre a 4.000 euro. Il successo del nostro strumento di pagamento ha una logica che ha una validità generale: MyBank non è una soluzione che stravolge i sistemi aziendali, che richiede un adeguamento dell’Erp. Semplicemente ci inseriamo nel ciclo attivo dell’azienda nell’area della tesoreria dove è gestito il capitale circolante con un sistema che permette di incassare bonifici Sepa in modo semplicissimo. Con la caratteristica di non poter essere stornato e di essere immediato.

Ma è sufficiente l’efficacia di uno strumento a garantire tempi di pagamento corretti?
Questo è un tema centrale che occorre precisare perché è di svolta. Nel momento in cui due attori, cliente e fornitore, utilizzano uno strumento che effettua un pagamento con velocità istantanea e senza possibilità di revoca, si genera un elemento fondamentale nella relazione tra le parti: la fiducia. La fiducia è il motore con cui gira l’economia di mercato. Introdurre uno strumento che ha una ricaduta positiva sul trust, significa fare una “rivoluzione gentile” che permette ai mercati di funzionare molto meglio. Poi vi è il tema della riconciliazione che con MyBank avviene in modo automatico senza errori con una riduzione di costi. A questo si aggiunge il fatto che diventa possibile creare delle condizioni incentivanti per il pagamento immediato: per esempio un cash-back o altro. Ci aspettiamo quindi che la situazione, in generale, migliori progressivamente.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome