Secondo il report Global Powers of Retailing 2019 di Deloitte, i 250 retailer più grandi al mondo hanno prodotto un fatturato complessivo (combined turnover) pari a 4.530 miliardi di dollari (3.900 miliardi di euro) nel corso dell’anno fiscale 2017 (periodo compreso tra luglio 2017 e giugno 2018), con un incremento del 5,7% rispetto all’anno precedente.
"L’economia globale si trova oggi a un punto di svolta -spiega Claudio Bertone, Equity Partner Deloitte e Responsabile per il settore Retail-. Fino all’inizio del 2018 abbiamo assistito a una crescita importante, ma nel prossimo futuro è plausibile aspettarsi un rallentamento, anche a causa di fattori quali l’inflazione nei principali mercati, gli aggiustamenti delle politiche monetarie e fiscali dei governi e il deprezzamento della valuta a cui sono soggetti gran parte dei paesi emergenti. Per i retailer questo si tradurrà in un rallentamento della spesa e un aumento dei prezzi per i beni di consumo ma anche in difficoltà nella gestione di supply chain globali".
Top Ten mondiale: Amazon scala due posizioni verso l'alto
Il primi dieci retailer al mondo rappresentano quasi il 32% (31,6%) del fatturato complessivo generato dalle 250 più grandi realtà distributive al mondo. Wal-Mart, Costco e The Kroger confermano la loro posizione sul podio della Top Ten. Fin qui nulla di nuovo sotto il sole. Le novità riguardano la zona intermedia della classifica, movimentata dall'ascesa di Amazon, che guadagna due posizioni rispetto al 2016 sospinto da una falcata incrementale a doppia cifra (25,3%), ancor più muscolare se paragonata alla media registrata dalla Top 10 (+6,1% anno su anno).
Il giro d'affari di Amazon è circa 9 volte il fatturato totale di Coop Italia tradotto in euro (11,9 miliardi di euro, 13,6 miliardi dollari nella classifica Deloitte).
Il ritmo di crescita delle aziende della Top 10 (+6,1%) è comunque più elevato rispetto al resto della classifica (+5,7%), sebbene la marginalità registri una lieve contrazione rispetto all’anno precedente e una performance inferiore alla media della Top 250.
I PRIMI 10 GRUPPI DISTRIBUTIVI A LIVELLO MONDIALE: classifica in base alle vendite al dettaglio (sellout) e variazione media annua (Cagr) 2011-2017. E=stime
Posizione 2017 | Posizione 2016 | Società/Gruppo | Paese | sellout (mln dollari) | Var.% | % Cagr 2011-2017 |
1 | 1 | Wal-Mart | Usa | 500.343 | 3,0 | 1,3 |
2 | 2 | Costco Wholesale | Usa | 129.025 | 8,7 | 5,4 |
3 | 3 | The Kroger | Usa | 118.982 | 3,2 | 4,2 |
4 | 6 | Amazon.com | Usa | 118.573 | 25,3 | 18,0 |
5 | 4 | Schwarz Group | D | 111.766 | 7,4 | 7,5 |
6 | 7 | The Home Depot | Usa | 100.904 | 6,7 | 6,2 |
7 | 5 | Walgreens Boots Alliance | Usa | 99.115 | 2,1 | 6,7 |
8 | 8 | Aldi Einkauf | D | 98.287e | 7,7 | 7,2 |
9 | 10 | Cvs Health Corporation | Usa | 79.398 | -2,1 | 4,5 |
10 | Over 10 | Tesco | UK | 73.961 | 2,8 | -2,4 |
Fonte: Deloitte Global Power of Retailers 2019
Dall'esame della tabella qui sopra, balzano agli occhi tre tendenze:
- 7 catene su 10 sono americane, e potremmo azzardare un po' (ma neanche tanto) dicendo che sono 8 su 10, considerando che la britannica Tesco è più assimilabile all'area Usa che Europa, soprattutto con in ballo la Brexit.
- L'Europa è "salvata" dalla Germania che piazza nella Top Ten i due colossi del discount, Schwarz (insegna più conosciuta in Italia: Lidl) e Aldi.
- A crescere di più nell'arco temporale 2011-2017 non sono i big retailer dell'alimentare ossia i "mass merchandiser" come Wal_Mart, ma i supermercati con forte identità come Kroger, i grossisti fidelizzanti come Costco, i discounter mondiali come Lidl e Aldi.
L’Europa traina per numero di aziende presenti nella Top 250
Uscendo dall'Olimpo -quasi tutto star&stripes- dei primi 10, il maggior numero di realtà che trovano posto nella Top 250 sono europee: sale da 82 a 87 il numero di aziende che hanno sede in Europa, e tre di esse rientrano anche nella Top 10 (Schwarz, Aldi Einkauf, Tesco). Due terzi del fatturato dei retailer in Europa è realizzato da distributori in Germania, Regno Unito e Francia.
La Germania è il paese con le imprese più grandi in termini di volumi d'affari, con una dimensione media di 24,7 miliardi di dollari (circa 21,7 miliardi di euro) superano di gran lunga la media delle imprese presenti nella Top 250 (18,1 miliardi di dollari). La Francia, spicca invece per l’internazionalizzazione: le aziende distributive transalpine operano, in media, in 29,2 paesi.
"La spinta globale caratterizza le aziende europee, che operano in media in 15,6 paesi contro i 9,5 presidiati nella Top 250 -aggiunge Patrizia Arienti, Senior Partner Deloitte e Responsabile Consumer Industry-. Spinti dalla ricerca di crescita al di fuori dei propri mercati già maturi, i retailer europei sono maggiormente attivi all’estero e si distinguono per intraprendenza globale".