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Un ritorno a un contesto pre-decreto Monti non è auspicabile. Vorrebbe dire fare un passo indietro. In un momento di recessione bisogna stimolare i consumi: venerdì pomeriggio, sabato e domenica rappresentano mediamente il 50% delle vendite di ogni dettagliante. La domenica, da sola, concorre al 23% delle vendite. Chiudere durante questi giorni significa “uccidere” ulteriormente l'economia del nostro Paese. Coloro che si manifestano contrari alle chiusure domenicali e festive mettono in atto una difesa corporativa. Dobbiamo ricordarci che è il consumatore a decidere: è finita l'epoca in cui il commercio può permettersi orari circoscritti. Prendiamo esempio dai centri commerciali: fanno orario continuato, chiudono tardi e in più offrono il parcheggio. Il commercio deve avvalersi della liberalizzazione per incontrare le esigenze dei consumatori.