Il Gruppo ReLife, player dell’economia circolare nel nostro Paese, operativo nel campo della raccolta e trasformazione di rifiuti valorizzabili, completa l'acquisizione dei Gruppi Plastipoliver e General Packaging, consolidando una realtà da 250 milioni di fatturato e garantendo la sostenibilità del processo produttivo e la circolarità del prodotto finito. Gli obiettivi comuni sono di ridurre le emissioni di CO2 rispetto all’utilizzo di prodotti realizzati con materiale vergine.
La nuova sede avrà luogo in via Corsica, nel cuore del capoluogo ligure. Il primo gruppo è composto da Plastipol e Plastipoliver, specializzate nel recupero e nel trattamento di materiali plastici, in provincia di Alessandria, il secondo da General Packaging di Vercelli, VGK in provincia di Cremona e Hamm Pack in provincia di Brescia, produttrici di scatole in cartone ondulato realizzate con carta riciclata.
A seguito di questa operazione vengono a costituirsi due nuove divisioni, ReLife Paper Packaging e ReLife Plastic Packaging, che si integreranno con le due esistenti divisioni ReLife Recycling e ReLife Paper Mill.
Le dichiarazioni
“Con la produzione industriale di imballaggi in plastica e cartone, il Gruppo acquisisce un know how di eccellenza e lo spirito innovativo di aziende da sempre punti di riferimento nei propri campi di attività -spiega Marco Benfante, fondatore di ReLife Group-. Questi sono soltanto i primi passi di un progetto di crescita a lungo termine che si consoliderà nei prossimi anni. L’economia circolare è il fattore strategico nel più ampio quadro economico nazionale ed è fondamentale per una realtà in crescita come la nostra dotarsi di strutture e di un’organizzazione aziendale adeguate alla portata delle sfide da affrontare”.
“Il nostro gruppo è giovane per nascita, ma le aziende che lo compongono hanno una consolidata esperienza nel proprio settore di competenza -aggiunge Paolo Benfante, fondatore di ReLife-. Tutte le realtà della divisione ReLife Recycling, per fare un esempio, operano nel campo della raccolta dall’immediato secondo dopoguerra. Oggi lanciamo un nuovo modello di business, basato sull’allargamento della base dei clienti che pensano, progettano, producono e organizzano il lavoro secondo i principi dell’economia circolare”.
“Con queste acquisizioni, la visione che ci guida dal 2013 e la missione sintetizzata nel pay-off ‘upcycling together’ diventano realtà concrete e misurabili. Il nostro modello industriale è alla portata di tutte quelle aziende che, partendo dai loro stessi rifiuti, potranno dimostrare ai loro clienti di riportare sugli scaffali le Materie Prime Secondarie e migliorare tutte le perfomance ambientali. Si tratta, adesso, di allargare sempre più il numero delle aziende che vogliono valorizzare la nostra proposta. Con questa impostazione si può superare la necessità dello smaltimento in favore di un’economia circolare condivisa, virtuosa e proficua” conclude Enzo Scalia, fondatore di ReLife.