Re Italy è la convention nazionale del Real Estate inteso come mondo produttivo ed economico fortemente rappresentativo del Pil italiano (un quinto del prodotto interno lordo), promossa da Assoimmobiliare con la partnership scientifica di Federimmobiliare, organizzata da GiornalistiAssociati.com. I contenuti sono ideati dal comitato scientifico e d’indirizzo presieduto da Maurizio Cannone, comitato che, fra le altre cose, indica le linee guida per le future edizioni.
Un'Agenda densissima quella del convegno tenutosi oggi a Palazzo Mezzanotte, Borsa Italiana, in Piazza Affari, a Milano. La convention è stata introdotta da Aldo Mazzocco, presidente di Assoimmobiliare. Mi si consenta un'osservazione personale: è la prima volta che partecipo a Re Italy (ma non mi sono perso molte edizioni, visto che questo è il 3° appuntamento), e mi sento di suggerire per le prossime edizioni meno carne al fuoco ma più spazio per approfondimenti e dibattiti. La questione per esempio degli NPL (Non performing loans) è cruciale anche il real estate, settore che pesa per quasi il 40% dei "bad loans" come sarebbe più chiaro e meglio definirli. Forse sarebbe stato più opportuno collocare questa parte in orario meno vicino al fatidico e puntuale calo di zuccheri preprandiale. Troppi gli argomenti, tutti di eguale rilievo, accennati velocemente per via dei tempi ristretti di speeching e che non possono essere metabolizzati in una sintesi più dettagliata, come per esempio l'imminente obbligo per banche e fondi di mettere in attivo gli immobili al valore futuro, non quello attuale (con conseguenze che potrebbero essere devastanti per il settore).
Mazzocco ha definito Re Italy addirittura il successore di Eire, la fiera dell’immobiliare che per dieci anni fino al 2014 ha rappresentato l’unico evento nazionale capace di catalizzare anche a livello politico tutto il mondo più rappresentativo in chiave business, istituzionale-associativa e tecnico-universitaria, del mondo immobiliare italiano. E a giudicare dalla presenza di rappresentanti della politica in senso tecnico, come Vincenzo Gibiino, presidente dell’Osservatorio parlamentare sul real estate, Maria Spilabotte, vp della Commissione Lavoro del Senato e segretaria dell’Opmi, Stefano Scalera, consulente del Mef, e Alessandro Cattaneo, presidente Anci, ci sembra che l’obiettivo principale della convention sia quello di ribadire, almeno su un piano ideale o promozionale, la reciproca disponibilità delle parti –quella politica nel senso istituzionale e quella immobiliare nell’accezione associativa e lobbistica– a dialogare per raggiungere un livello sufficiente di mutua conoscenza dei problemi e delle dinamiche di mercato. C’è buona speranza che questo possa avvenire se è vero, come ha ricordato Aldo Mazzocco, che Carlo Calenda, nuovo ministro dell’industria, conosce bene il real estate e la sua situazione.
C'è da dire che di caserme e beni militari e della loro possibile trasformazione sento parlare da almeno dieci anni... Ma il lavoro del Ministero sembra procedere a tappe spedite: la task force che si occupa del disinvestimento del patrimonio immobiliare, formata da 15-20 persone, ha messo a disposizione dell'Agenzia del Demanio 600 immobili negli ultimi due anni, stringendo 22 intese territoriali: mettere a disposizione vuol dire predisporreun immobile in termini funzionali, quindi con una destinazione urbanistica, senza la quale difficilmente può andare sul mercato.
"La Difesa -precisa Luca Andreoli, consigliere del Ministro alla difesa- si presenta a Re Italy per promuovere il nuovo corso che il Ministro Pinotti, fin dal suo insediamento, ha voluto intraprendere per la valorizzazione del patrimonio immobiliare militare. Un nuovo corso che prevede l'utilizzo ottimale delle infrastrutture in uso e nel conseguente rilascio, per essere destinati ad altre finalità, di quegli immobili che le Forze armate ritenevano non più utili ai fini militari. Per semplificare, coordinare e velocizzare tali attività, il Ministro ha costituito una specifica Task Force che, operando d'intesa con l'Agenzia del Demanio e gli Enti locali e ponendosi quale unico interlocutore per lo specifico settore nel pianeta Difesa (taskforceimmobili@difesa.it), in poco più di due anni di lavoro ha conseguito importanti risultati".
Il programma Assoimmobiliare e il ruolo di Cdp
Entriamo nel dettaglio della convention che ha visto la partecipazione di 800 player dell’industria immobiliare italiana. Ai rappresentanti del Governo (per i Ministeri delle finanze, infrastrutture, ambiente, sviluppo economico) saliti sul podio, Aldo Mazzocco ha riassunto i principali punti del programma che Assoimmobiliare sta portando avanti: un riordino (processo lungo e complesso) oggetto di un dialogo continuo tra la filiera delle associazioni e alcuni soggetti pubblici, che passa attraverso 5 snodi cruciali:
-promuovere l’attrattività del mercato immobiliare italiano
-semplificare le norme caratteristiche del settore
-armonizzare le normative urbanistiche regionali
-ammodernare il comparto dei servizi immobiliari
-promuovere e rafforzare il social housing nel Paese
Tra i soggetti coinvolti in questo processo si colloca la stessa Cdp (Cassa Depositi e Prestiti), di cui Mazzocco è responsabile relativamente al Real Estate, nel ruolo di "operatore di promozione del mercato e di stimolo degli investimenti". Alla convention Re Italy erano presenti anche Giovanni Maria Paviera, ad di Cdp Immobiliare e Marco Sangiorgio, dg di Cdp Sgr.