Radical Simplicity, la filosofia di Sbam

Jakala approda nel settore della creative business con Sbam, agenzia pubblicitaria che punta alla radical simplicity

Il mondo della pubblicità è un unicum per mix di creatività e capacità di dare spunti e ispirazioni. A partire dal Dopoguerra, i creativi dell'advertising sono stati importanti contributors nella costruzione del patrimonio culturale del Paese. Un ambito, quella della pubblicità, che ha dovuto adeguare i codici ai cambiamenti del costume sociale, che ha espresso moltissimo e che si rigenera continuamente. Nel mese di aprile appena trascorso, Jakala ha presentato Sbam, una nuova agenzia pubblicitaria. In un panorama altamente competitivo l'arrivo sul mercato di una nuova agenzia rinnova il dinamismo del settore.

Stefano Pagani, ceo Sbam

Sbam è il risultato dell'unione di un team di professionisti del mondo della creatività e Jakala, gruppo internazionale attivo nel marketing data-driven. Il posizionamento dichiarato da Sbam è quello della radical simplicity, la semplicità come forma di comunicazione rafforzata dall'utilizzo delle ultime tecnologie digitali come l'intelligenza artificiale. Stefano Pagani, già co-founder di The Big Now, agenzia indipendente poi entrata nel mondo Dentsu è il nuovo Ceo di Sbam affiancato da Samanta Giuliani e Jenny Nieri, nel ruolo di managing partner, e da Luca Grelli, nel ruolo di Chief creative officer. La sfida di portare sul mercato una nuova agenzia di comunicazione è notevole e Sbam si pone con degli elementi distintivi come ha dichiarato Stefano Pagani: "Il nostro obiettivo è posizionarci in modo da poter rispondere nel modo più efficace alle esigenze attuali delle aziende. Partiamo con oltre 25 clienti attivi, 50 professionisti creativi tra branding, campagne, social, influencer marketing e branded entertainment. Abbiamo costruito una struttura solida e snella che ha messo insieme i professionisti creativi già presenti con i nuovi arrivati. Una squadra destinata ad allargarsi. Credo che oggi sia importante definire nuove modalità di relazione tra agenzia e azienda cliente con una linea di trasmissione più stretta e reattiva". Alla base è stato enunciata la filosofia della radical semplicity. Per Pagani "È un concetto preciso che fa della semplicità il perno su cui ruota la creatività di una cultura pop. Vogliamo portante nel mondo della pubblicità nuove idee che sappiano connettere le aziende al substrato percettivo delle persone. In questo senso la radical semplicity è viatico per introdurre nuovi codici che arrivino al cuore delle persone".

Mercati e posizionamento

Il rapporto tra creatività e nuove tecnologie è da esplorare. Le potenzialità sono notevoli, soprattutto con l'arrivo dell'Ai generativa, tempi e costi sembrano ridursi notevolmente con una ridefinizione delle regole del gioco. Ma qual è il giusto matching? Per Samanta Giuliani, managing partner di Sbam "Siamo in un’epoca in cui il ruolo e la struttura delle agenzie creative sente la pressione di un’Ai, sempre più presente nei processi e nei desideri delle aziende. Le risposte possibili alle necessità dei clienti sembrano infinite, c’è un tool per qualsiasi esigenza. Ecco, per me è proprio in questo contesto che torna a emergere con chiarezza il vero ruolo di un’agenzia creativa: in un mondo pieno di risposte, bisogna saper portare al tavolo le domande giuste, e le professionalità adatte a porle. E così l’Intelligenza Artificiale e il dato non fanno più paura. Al contrario diventano alleati preziosi per rendere ancora più puntuale la delivery e lasciare più spazio al vero valore aggiunto che un’agenzia creativa come SBAM sa dare: il pensiero laterale, umano, e il dna imprenditoriale. Per fare non solo comunicazione, ma vero e proprio business creativo assieme”.
Secondo Jenny Nieri, managing partner, Sbam completa l'offerta di Jakala estendendola nel creative business: "Per noi quello della creatività non è un silos, o un verticale: è un linguaggio, una grammatica che bisogna conoscere per saper parlare. A partire dal processo stesso con cui viene sviluppato, tra agenzia e cliente, ma anche tra consulenza e agenzia creativa. Meno etichette e sovra-strutture, più spazio alle idee, alla contaminazione, alla voglia di ascoltare e di avere al tavolo punti di vista che possono arricchire davvero il progetto, non semplicemente eseguirlo”.

Cultura Pop

La definizione pop va oltre quella della fama. Oggi un'artista popolare non solo ha un successo riconosciuto e conclamato ma è "dentro" la cultura di massa a pieno titolo. Nel caso di Sbam, la declinazione pop ha una connotazione ben definita. Secondo l'agenzia, la costruzione di una relazione non è un obiettivo facile da raggiungere e spesso di dimostra non pertinente. Allora l'obiettivo deve diventare la costruzione di una conversazione sul brand che è la semplifcazione del concetto di awareness. Il pop trend punta a creare non solo awareness ma anche memorabilità. Infatti un brand può essere noto ma non per questo essere presente, quindi memorabile, nel momento in cui il consumatore deve fare una scelta. Mark Up ha incontrato Samanta Giuliani managing partner di Sbam.

Samanta Giuliani, managing partner Sbam

Per quanto riguarda la value proposition che permette di raggiungere il risultato, qual è l'azione, che fa raggiungere l'obiettivo?
Far parlare le persone. La comunicazione funziona se fa parlare le persone: deve arrivare alla gente e la gente ne riparla.

Le persone che tipo di aspettativa devono generare in se nel momento in cui voi attuate la vostra comunicazione. Che aspettativa volete generare sul target?
La gente non ha alcuna aspettativa dalla pubblicità. Quindi noi dobbiamo trovare il modo per inserirci nelle conversazioni per le quali ha aspettativa.

Con questo approccio non si rischia di diventare follower rinunciando ad essere leader? Piuttosto di indurre delle tematiche rilevanti nella dinamica conversazionale popolare, si segue quello che già ci sono.
Ci vuole grande capacità nel momento in cui ci si aggancia alle "onde culturali" mentre si stanno alzando. Se si parte troppo presto nel seguire un trend, nessuno ti segue; se parti troppo tardi hai perso l'onda. Occorre partire esattamente quando l'onda sale. Per esempio indivduare un influencer poco prima che diventi famoso è esattamente la traduzione di quanto dicevo. E questo risultato lo si può conseguire solo con il monitoraggio continuo dei canali. Questo è esattamente quello che facciamo: osserviamo la persone nei social, la individuiamo prima che diventi un influencer, la ingaggiamo, facciamo crescere quell'onda e diventiamo noi il lead di quel nuovo filone.

da Luca Grelli, chief creative officer

L'essere Pop ha ispirato il concetto di radical simplicity come spiegato dal creativo Luca Grelli, Chief Creative Officer: "E non a caso al cuore della Radical Simplicity c’è un'ultima parola chiave fondamentale: la cultura. La nostra industry è troppo ripiegata su se stessa, e questo porta a un generale appiattimento delle idee, cosa che allontana le persone dalla comunicazione dei brand. Il fatto che la gente sia disposta a pagare un abbonamento premium per non essere interrotta dalla pubblicità ci mostra quanto sia urgente rifocalizzare il ruolo del pensiero creativo, spesso ancora fermo ad approcci Tv-centrici pigramente replicati sui social, o distratto da luccicanti ma futili premi di settore. Oggi più che mai dobbiamo ridare alla creatività il suo vero significato di lateral intelligence, la sua vera funzione di business problem solver".

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