Sicuramente il mondo del food è uno di quegli ambiti nei quali negli ultimi anni si sono concentrate alcune tra le più interessanti esperienze di startup. Con il tempo -e con nuove tecnologie in campo- il fenomeno non solo non accenna ad attenuarsi, ma anzi trova nuove declinazioni nelle quali manifestarsi. Perché se ancora molte startup si muovono nella sfera dell’eCommerce, puntando da un lato alla scoperta delle eccellenze locali e regionali, dall’altro a nuove forme di home delivery, ce ne sono altrettante che hanno trovato il loro spazio nell’ambito del food tech, vale a dire le tecnologie applicate alla filiera alimentare, con l’obiettivo sia di migliorare le produzioni esistenti, sia per creare i cosiddetti cibi del futuro. Sono accompagnate nel loro percorso da un lato da incubatori e funder, da Digital Magics a Intesa San Paolo, dall’altro dal mondo accademico -non è un caso che molte delle iniziative siano spin off universitari-, dall’altro ancora da enti pubblici, come il ministero delle Politiche Agricole, o Istituti, quali il Future Food Institute.
I nuovi cibi sono probabilmente uno degli ambiti nei quali la ricerca sta cercando nuovi sbocchi, con obiettivi diversi, che vanno dalla necessità di trovare sempre nuove risorse anche per quella parte della popolazione mondiale che vive in deficit alimentare, sia per trovare nuove componenti nutrizionali per chi è attento al benessere, sia ancora per offrire qualcosa di nuovo ai palati dei gourmet. In Italia, ad esempio, Fingerlime.co si è posta l’obiettivo di creare un consorzio di produttori italiani per promuovere l’uso e la coltivazione del Microcitrus Australasica, il Caviale di Limone, un agrume che si presenta in forma di perline trasparenti, particolarmente apprezzato nel mondo della ristorazione. Parallelamente, troviamo Spirufarm, che si occupa di nuove forme di agricoltura sostenibile e che sta lavorando a un progetto ambizioso: coltivare spirulina, un’alga ampiamente utilizzata come integratore alimentare naturale, 100% italiana e biologica tramite un metodo innovativo che garantisca una produzione costante per tutto l’anno utilizzando l’energia termica di scarto dei biogas.
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