I Ceo (Chief executive officer: l'equivalente, more or less, del nostro amministratore delegato o direttore generale) delle aziende che operano sui mercati dei beni di largo consumo (retail & industria) vedono il futuro con occhiali rosa e quindi previsionalmente positivi: il 45% dei Ceo del Retail e il 40% dei Ceo del Consumer Goods sono certi che il fatturato della loro impresa aumenterà nei prossimi 12 mesi, rispetto al 35% del dato totale.
Tra i rischi politici, sociali ed economici, i Ceo dei settori Retail e Consumer Goods temono soprattutto la paralisi da eccesso di regolamentazione, la volatilità dei tassi di cambio, l’aumento del carico fiscale, l’instabilità sociale e la (non sufficiente) disponibilità di competenze chiave. In linea con la visione positiva sopra descritta, il 45% degli intervistati vede più opportunità di crescita oggi rispetto al 2013.
Sono alcuni dati emersi dall'indagine PwC (Annual Global CEO Survey) estesa a 148 Ceo del settore Retail provenienti da 48 paesi e 210 Ceo del settore Consumer Goods di 61 paesi. PwC ha analizzato le sfide che queste aziende dovranno affrontare, in un quadro economico e di mercato nel quale la tecnologia trasforma le attese di consumatori e "stakeholder".
Internet: diffusione settuplicata in 15 anni
Tra 2000 e 2015 la penetrazione di Internet è aumentata di quasi 7 volte, dal 6% al 43% della popolazione mondiale. La diffusione della banda larga per cellulari è 12 volte maggiore rispetto al 2007, e attualmente il 69% della popolazione mondiale è raggiunta dalla rete 3G. La tecnologia ha cambiato drasticamente il modo di pensare e agire dei consumatori, e per questo le imprese dei settori Retail e Consumer Goods stanno affrontando cambiamenti radicali.
Il fattore più dirompente per l’industria è rappresentato dall'eCommerce. I clienti richiedono un accesso semplice e sempre disponibile ai servizi e utilizzano Internet in fase di ricerca, comparazione e acquisto. Non stupisce, quindi, che il 77% dei Ceo del settore Retail e il 73% di quelli del settore Consumer Goods affermino di essere preoccupati per il cambiamento nella spesa e nel comportamento del consumatore.
“L’arena competitiva dell’industria sta profondamente cambiando -commenta Erika Andreetta, Retail and Consumer Consulting Leader PwC- abilitando nuovi modelli di business che anche in Italia stanno emergendo, come Amazon Prime Now, il servizio di consegna entro un’ora, o Supermercato 24 che consente la spesa online attraverso molteplici retailer con consegna entro 24 ore. Questi cambiamenti suscitano numerosi interrogativi per i player del settore, uno dei quali è: cosa accadrà agli assortimenti dei nuovi retailer?”.
Priorità dei Ceo
In cima alle priorità –per il 71% dei Ceo del Consumer Goods e il 64% dei Ceo del Retail- troviamo la gestione della volatilità dei prezzi delle commodity, che influisce sulle azioni delle aziende lungo l’intera catena del valore.
I Ceo prendono sempre più in considerazione le esigenze degli stakeholder globali. I clienti sono in cima all'elenco delle priorità: gli orientamenti della domanda stanno evolvendo insieme all'intreccio dei cambiamenti tecnologici, demografici e dell’economia globale. Aumenteranno le pressioni sociali sulle imprese per un comportamento etico e responsabile: il 58% dei Ceo Retail e il 67% dei Ceo Consumer Goods sono d’accordo sul fatto che la responsabilità sociale dell’impresa avrà una posizione centrale nelle scelte dei prossimi 5 anni.
Social Media: funzione di ascolto
Gli strumenti di social media listening sono un canale chiave per conoscere le priorità degli stakeholder: oltre il 30% degli intervistati crede in questi strumenti come valido meccanismo di coinvolgimento del consumatore. Altre tecnologie ritenute utili per rispondere alle esigenze del consumatore sono l'analisi dei dati (70% Retail, 64% Consumer Goods) e i sistemi di customer relationship management (71% Retail, 69% Consumer Goods).
“La nostra indagine -conclude Erika Andreetta- conferma come i Ceo del settore Retail e Consumer Goods abbiano priorità molto diverse rispetto al passato, focalizzate su opportunità che derivano dall’innovazione tecnologica, in termini di offerta al cliente, comunicazione con il consumatore e mission aziendale. I clienti, dal canto loro, hanno nuove abitudini di consumo, con la generazione millennials che ricorre agli strumenti mobili in ogni fase, dalla ricerca del prodotto, alla comparazione, sino all’acquisto”.