Il purpose potrebbe costituire un motore di crescita per le imprese italiane. "La consapevolezza -illustra Josip Kotlar, direttore scientifico della ricerca- di operare per qualcosa di positivo è un motore in grado di spingere le persone a fare meglio nel proprio mestiere. Quando si realizza questa situazione, i dipendenti lavorano meglio e sono più creativi". Il purpose è quell'idea alla base delle strategie aziendali, che spesso però è viva nelle menti dei fondatori, senza essere scritta nero su bianco. Un problema nel momento del passaggio generazionale o quando le aziende vengono acquisite, magari crescendo in maniera veloce. Nella direzione di identificare l'importanza del purpose per le aziende si è focalizzata la ricerca dell'Osservatorio purpose in action del Politecnico di Milano, realizzata con Bva Doxa e OpenKnowledge.
Italia indietro rispetto ai player internazionali
I dati sono stati raccolti intervistando 785 manager di vario livello, di imprese medie e grandi, escludendo quindi le piccole, solitamente meno strutturato (benché maggioritarie nel tessuto imprenditoriale italiano, dove incidono per l'80%). Dalla ricerca emerge come nemmeno un'azienda su tre (il 32%) nel nostro Paese abbia definito in maniera concreta quale sia il suo purpose. Una situazione diversa rispetto all'estero, dove le aziende con un purpose ben definito sono il 46%. "Un dato particolare -evidenzia il direttore scientifico della ricerca-, visto che siamo il paese del made in Italy".
Un viaggio nel purpose secondo le aziende italiane
Ci sono da fare dei distinguo. Ad avere un purpose ben definito sono il 39% delle grandi imprese, secondo i manager intervistati (contro il 25% delle medie). Alla stessa maniera, tra le quotate la percentuale di chi definisce il purpose sale fino al 49% (contro il 25% fra quelle lontane da Piazza Affari), un dato figlio della necessita di doversi raccontare spesso ai mercati. Il 59% delle imprese non intraprende azioni concrete per implementare la conoscenza del purpose tra i propri dipendenti, siano essi workshop, momenti di volontariato, progetti sociali interni. Il 62% dei manager dice di sapere chiaramente quale sia il purpose dell'azienda per cui lavora: "Un numero molto importante", spiega Kotlar.
Tutti i benefici del purpose
I manager intervistati si dicono ben consapevoli che lo sviluppo della tematica del purpose avrebbe impatti positivi sul business aziendale. In particolare:
- il 51% crede che avere un purpose chiaro sarebbe benefico per motivare i dipendenti
- il 46% pensa che farebbe bene nelle relazioni con gli stakeholder
- il 46% ritiene che migliorerebbe la percezione dell'azienda all'esterno da parte di terzi: una questione di immagine
- il 36% lo vede come un mezzo per raggiungere gli obiettivi di business
Il purpose motivo di scelta per i giovani
"I giovani che escono dai miei corsi -spiega Kotlar- sono spinti non tanto dalla volontà di trovare un buono stipendio al primo impiego. Sanno che nella maggior parte dei casi è una condizione che non si realizzerà. Figli anche di una società privilegiata, possono permettersi di fare questo tipo di ragionamento. Preferiscono piuttosto cercare aziende con un ruolo ben definito, nelle quali lavorare per produrre qualcosa di positivo".