Puratos condivide i trend che traghettano il mercato nel futuro

Al BCI Forum di Puratos Italia, organizzato quest'anno con Mark Up e Gdoweek, riflessioni sul ruolo di impresa e marca per agganciare la ripresa

Il BCI Forum di Puratos Italia è l'incontro annuale di condivisione novità e tendenze del mercato, diventato ormai un evento punto di riferimento per l'industria di panificazione e pasticceria. Quest'anno l'appuntamento è diventato digitale: con la collaborazione di Mark Up e Gdoweek e il coordinamento della direttrice Cristina Lazzati. Ovviamente il tema dominante ha riguardato la capacità di interpretazione del mercato presente-futuro, quello scenario post-covid che ancora si fa fatica per certi versi a scrutare. “New senz'altro -afferma Massimiliano Bruni, professore associato di strategia aziendale alla Iulm- ma si tratta di vedere quanto sarà normal”. Non lo sarà se con normalizzazione si intende il semplice percorso di auto-rassicurazione rispetto ai dubbi e alle incertezze che hanno colpito consumatori e imprese di produzione. Sul fatto che, invece, si uscirà da questa contingenza con protagonisti nuovi o rinnovati nei propri fondamentali e adatti a intercettare i bisogni rivisti dei consumatori, c'è molta più certezza.

Massimiliano Bruni, professore associato alla Iulm di Milano

“Si apre una stagione in cui fare errori sarà parte consolidata del processo di sviluppo ed evoluzione -spiega ancora Bruni- perché da uno scenario (seppur poco consolidato) di semplice omnicanalità si passerà a una competizione di imprese che saranno chiamate a interpretare molteplici modelli, di consumo soprattutto, ma anche di produzione, sviluppo e innovazione. Il periodo del fermo nazionale e internazionale ha da un lato costituito un momento di forte accelerazione -su cui molto si è già scritto- e parimenti ha dato a ciascuno tempo di riflettere: il ragionamento ha riguardato quanto è stato vissuto e le nuove esperienze che si sono fatte, che però sono state messe inevitabilmente a confronto con le esperienze e i modelli comportamentali (e di scelta) del periodo pre-covid.

Vincenzo Ferrieri, founder di Cioccolati Italiani e speaker di Ubr

Per tale motivo diventa importante per le imprese garantirsi un'organizzazione Direct to consumer. Che garantisca una messa al centro olistica del consumatore e non solo di comunicazione, come invece avvenuto in un passato recente. Vendita, servizi, logistica, sviluppo: ogni momento deve essere improntato alla massima personalizzazione possibile a favore del consumatore, in una sorta di sperimentazione real time che comporterà passi in avanti e rapidi dietro-front.

Resilienza, agilità e velocità: il consumatore che si vede assecondato nei suoi nuovi bisogni di spesa è disponibile oggi più che mai a ricompensare l'impresa nazionale, interpretando questa disponibilità anche a livello di localismi estremamente fini. Il Made in Italy può riconquistare in maniera spiccata il mercato domestico, mentre le filiere regionali e del territorio possono favorire il retail nel recupero di autenticità, efficienza, sostenibilità futura.

Partnership, perché l'omnicanalità nel new normal non necessariamente deve essere conquistata in solitaria. Ne ha parlato anche Vincenzo Ferrieri - founder di Cioccolati Italiani e speaker di Ubr-Unione Brand Ristorazione italiana. “Si tratta di un'associazione di competitor che hanno deciso di mettere in comune esperienze, informazioni e dati sensibili nel tentativo di rendere più profittevoli, in maniera sana, i nostri punti di vendita e permettere al comparto di ripartire con una forza di base maggiore”. L'associazione ha anche compiti di acquisto congiunti, ma interessante è anche il modo di guardare all'export nella speranza di riuscire a esportare sviluppi territoriali internazionali aggregati e, sul mercato domestico, con un'efficienza capillare maggiore. Food court interamente italiane nelle piazze oltreconfine, abbinata a una miglior capacità di interpretazione del tessuto urbano di quartiere in Italia.

Alberto Molinari, general manager Puratos Italia

Puratos continuerà a far tesoro delle indicazioni che arrivano dal monitoraggio internazionale periodico Taste Tomorrow. L'ultima edizione di fine 2019 aveva permesso di individuare le tendenze più calde di mercato. Ma in queste settimane è arrivato l'aggiornamento post-covid, con ulteriori 6.500 interviste effettuate sui mercati maggiormente colpiti dai lockdown di sicurezza, fra cui quello italiano. Le strategie future si concentreranno sui pilastri triangolari di produzione (gusto-salute-freschezza), stile (artigianalità-etica-trasparenza) e scelta (experience-personalizzazione-praticità), considerando però con la massima attenzione un fattore nuovo che ha rapidamente guadagnato posizioni in graduatoria: la garanzia d'igiene. Senza dimenticare il prezzo, che sempre in sottofondo, resta in ogni caso una variabile importante  soprattutto se in presenza di una polarizzazione del potere d'acquisto.

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