È ancora presto per notare uno shift di paradigma nell’ambito della comunicazione dei brand della prima colazione dicono dall’agenzia Publicis Italy (Publicis Groupe). Ci si aspetta, comunque, “un racconto che farà sempre più attenzione alla colazione non solo come momento che prepara alla giornata e a quello che viene dopo, ma come momento in sé fondamentale”, sostiene Niccolò Rigo, head of strategy & innovation Publicis Italy.
Non ci sono attualmente “prediletti” da parte dei brand, ma messaggi e promesse che variano tra i player a seconda dei diversi driver di consumo. “I temi di comunicazione – sostengono dall’agenzia - sono diversificati rispetto alle motivazioni e ai bisogni. Ci sono brand che fanno leva sul tema del benessere e della salute, altri che puntano sulla golosità e sulla colazione come momento di coccola”.
Secondo Rigo, per affrontare una giornata ricca di impegni, è importante fare leva sulla carica energetica che un prodotto può offrire così come sulla praticità. In sostanza, la modalità di affrontare la colazione segue i rituali mattutini che ciascuno predilige. Può essere un momento di connessione e condivisione con la propria famiglia, il ritrovo del proprio “io” o l’espressione dell’individualità.
Anche sui canali di comunicazione non c’è un modello per tutti, dipende sempre dal brand e dall’audience a cui si vuole rivolgere. Molti anni di ricerche, però, hanno dimostrato l’importanza dell’integrazione dei touchpoint sull’efficacia della comunicazione. “In questo particolare momento storico -continua l’Head of Strategy & Innovation di Publicis Italy- diventerà necessario saper orchestrare alla perfezione tutti i canali e trovare il giusto mix che sappia valorizzare al massimo il ROI e l’efficienza delle attivazioni”.
È un contesto faticoso che richiede da parte delle agenzie di pubblicità ancora più sforzo e attenzione nella cura dei clienti e dei rapporti di partnership con le agenzie media. Davanti alle difficoltà e alle preoccupazioni del carovita la sfida dei brand sarà quella di farsi scegliere. “I prodotti buoni, sani, di qualità, che ci sanno donare momenti di gioia in un contesto difficile saranno difesi nel carrello dagli italiani che tuttora considerano il ‘mangiar sano’ una delle loro priorità”.
Anche le prime ricerche sul tema rilevano che le persone ridurranno la spesa, ma cercheranno di difendere il benessere personale e della loro famiglia. Per i brand, quindi, non è il momento di omologare i messaggi e le campagne. “È il momento di puntare in maniera autentica sull’unicità dei prodotti e sul valore intrinseco che possono portare nella quotidianità delle persone”.