Italiani attenti al rapporto qualità/prezzo nelle scelte d’acquisto nel 2024. Mdd e discount ancora protagonisti nella spesa. Paura per la tenuta dell’economia? I manager guardano piuttosto alle tensioni geopolitche. Sono le tendenze evidenziate dall’indagine dell’Ufficio Studi Coop, che certifica una situazione ancora incerta, dopo due anni di inflazione e ritorno della guerra in Europa.
Con il caro prezzi più mdd e spesa al discount
E appunto i prezzi. L’inflazione rimane ancora sostenuta: per i manager sarà al 3% nell’anno in corso. Per far fronte a questa situazione gli italiani sembrano essersi definitivamente convertiti alla marca del distributore, che anche nel 2024 promette di registrare solide performance. Per l’82% dei manager la quota della mdd accrescerà ancora le sue vendite, mentre soffriranno le marche industriali (senza eccezione per le marche leader: il 36% ci rinuncerà). Gli italiani si sono ormai abituati a risparmiare nel punto di vendita e nel 2024 continueranno ad andare a far la spesa nei discount. Sia per consumatori che per i manager questo formato sarà in testa dell’incremento delle vendite.
Sostenibilità? Prima quella economica
A tavola focus sul rapporto qualità-prezzo: il 66% degli italiani lo considera primo driver di acquisto. Solo dopo nel carrello degli italiani entreranno prodotti salutari. Nel 2024 tra i prodotti in crescita, secondo le previsioni ci sarà l’ortofrutta, seguita dal pesce. Taglieremo invece su dolci, salumi e superalcolici.
Recessione più lontana, guerra più vicina
Secondo i manager non è tanto l’economia la maggior preoccupazione. Dopo l’Ucraina, la guerra a Gaza e le tensioni attorno all’isola di Taiwan, l’instabilità geopolitca fa paura al 45% del campione, a fronte di un 23% preoccupato dai fenomeni climatici e di un 22% per l’andamento dell’economia, con la possibilità della recessione che sembra scongiurata. E tra gli elementi di preoccupazione figurano ecco gli esiti delle molte tornate elettorali, a partire da quella americana (lo dichiara il 44%).
Italiani in cammino sul boulevard of broken dreams
Dall’indagine dell’Ufficio Studi Coop emerge la foto di un popolo che si accontenta di una vita fata di piccole cose. È vero che restiamo dei sognatori ma facciamo anche i conti con la realtà. Quasi un cittadino su tre vorrebbe acquistare una casa o migrare all’estero ma già sa che non lo farà. Il 30% non è contento del proprio lavoro e vorrebbe cambiarlo ma è disilluso e convinto che non avrà la possibilità di trovare un nuovo impiego. A fare le spese di questa situazione sono soprattutto i grandi progetti.