Una donna che ama le sfide e che nel lavoro ha sempre inseguito e raggiunto le proprie passioni. Mara Panajia, presidente e amministratore delegato di Henkel Italia, è tutto questo e ce lo racconta con grande entusiasmo. Senza dimenticare marito e figli …
Ci racconti il suo percorso …
Sono oltre 25 anni che lavoro in aziende multinazionali. Ho iniziato in Danone, nel mondo finance come controller per poi passare al marketing. Successivamente, dopo cinque anni in Danone, sono approdata in Henkel dove ho ricoperto vari ruoli e lavorato in diverse funzioni. Il marketing è sempre stato il filo conduttore: ho iniziato a occuparmi di Dixan diventando poi direttore marketing. Ho lavorato anche nell’area vendite per passare all’internazionale per cinque anni; all’inizio del 2019 sono rientrata in Italia come general manager e da settembre 2022 sono anche presidente e amministratore delegato di Henkel Italia. Ho dovuto affrontare molte sfide perché non è sempre stato un percorso facile e lineare, ma quello che mi ha sempre aiutata ad affrontarle è stata una grande passione e un entusiasmo che non mi ha mai abbandonato. La curiosità mi ha sempre spinto a cercare cose nuove, oltre alla competenza che deriva dagli studi, e alla formazione sul campo. E poi mio marito …
Si spieghi meglio.
Tutto quello che ho fatto lo devo anche a lui: mi ha sostenuto e ha sempre creduto in me. Una svolta molto importante della mia carriera è stata la decisione di trasferirmi in Germania, alla casa madre. Un periodo di cinque anni nei quali ho fatto la pendolare dal lunedì al giovedì con marito e due figli in Italia. Nonostante la grande organizzazione che avevo messo in campo -durante i week end facevo la spesa e cucinavo cercando di organizzare il resto della settimana- il supporto di mio marito è stato fondamentale. Un’esperienza che alla fine ci ha unito ulteriormente e grazie alla quale il nostro legame è maturato e cresciuto, come del resto sono cresciuti e maturati i nostri figli.
Cosa suggerirebbe alle donne che vogliono intraprendere un percorso di crescita professionale?
La cosa più importante è avere un obiettivo e comprendere quali sono i passaggi che servono per raggiungerlo, da un punto di vista sia professionale sia personale, e conseguentemente fare delle esperienze che possano arricchire il proprio percorso. Sono anche un po’ sognatrice, perciò sono dell’idea che se si ha un’aspirazione ci si deve mettere in gioco provando a raggiungerla diventando artefici del proprio destino in modo chiaro e diretto, senza farsi influenzare da nessuno. Io ne sono un esempio: andai dal mio capo e gli dissi che volevo prendere il suo posto! Dichiarai quali erano i miei obiettivi e ricordo che proprio il mio capo mi disse che non era a conoscenza delle mie ambizioni -ecco l’importanza della comunicazione- e che nel mio percorso di crescita mi mancava un’esperienza di vendita e di estero. Mi fece cominciare con la vendita (era più facile visto che avevo appena avuto la mia seconda figlia) prevedendo di organizzarci per il prossimo passaggio. Quindi è fondamentale seguire le proprie passioni, ancora di più sfruttando il talento e le competenze personali.
Torniamo a Henkel. Quali obiettivi avete per il 2023?
Per Henkel Italia si tratta di un anno molto importante perché festeggiamo, pur non dimostrandoli, 90 anni. Siamo nati nel 1933 come Società Italiana Persil con la produzione di detersivi nel nostro impianto produttivo di Lomazzo (Co). Oggi siamo un’azienda molto importante che opera con tre stabilimenti, due application center per gli adesivi e conta su quasi 900 dipendenti oltre a essere uno dei maggiori Paesi contributori del gruppo, il terzo in Europa e tra i più grandi al mondo. In Italia siamo un player leader nel settore laundry care e nel mondo beauty abbiamo posizioni di leadership. Vogliamo continuare il nostro processo di focalizzazione e concentrazione e, quindi, essere sul mercato in modo profittevole. Arriviamo da un periodo iniziato nel luglio 2021 molto faticoso per quanto riguarda le materie prime, in primis, l’energia e i costi di produzione. L’anno scorso abbiamo fatto uno sforzo enorme per non riversare tutti gli aumenti sulla distribuzione e sul consumatore finale, registrando una contrazione notevole dei nostri margini. Ovviamente questo tipo di situazione non è sostenibile nel lungo periodo. Noi non siamo una onlus, siamo un’azienda quotata quindi, proprio per questo, abbiamo dei doveri anche nei riguardi dei nostri investitori.
Da Mark Up n. 316, febbraio 2023