In occasione dell’8 giugno, Giornata Mondiale degli Oceani, MSC Pesca Sostenibile pubblica un nuovo rapporto, il Global Impacts Report 2016, e promuove una campagna social #oceanipienidivita.
"MSC è stata fondata quasi 20 anni fa per affrontare il problema della pesca non sostenibile e garantire l'approvvigionamento di pesce per il futuro - ha dichiarato Rupert Howes, ceo di MSC. Il nostro ultimo Report mette in mostra i risultati del duro lavoro, dell’innovazione e degli investimenti effettuati dai grandi e piccoli pescatori per raggiungere e mantenere la certificazione e il cambiamento positivo nelle acque che il programma MSC aiuta a catalizzare a livello globale.”
Il Global Impacts Report 2016 riporta i risultati e gli impatti positivi ottenuti negli ultimi 5 anni grazie a una buona gestione: dalla riduzione delle catture accessorie ai progressi scientifici nella comprensione degli ambienti marini. Il volume delle catture di pesce pescato certificato MSC Pesca Sostenibile, a livello mondiale, è quasi raddoppiato dal 5% (4.541.358 tonnellate) nel 2010 al 9,4% (8.821.221 tonnellate) nel 2015. In 33 paesi, 281 aziende di pesca sono ora certificate in maniera indipendente secondo lo Standard più credibile e riconosciuto al mondo per la pesca sostenibile.
I miglioramenti effettuati alla fine del 2015 da 281 aziende di pesca sono 876 e molti altri sono in fase di sviluppo. Tra questi, il miglioramento della gestione delle specie del tonno e del pesce spada grazie alla cooperazione di un gran numero di stati costieri e non, che operano attraverso le regional fishery management organisations; una pesca più intelligente e più selettiva nell'Oceano Indiano meridionale dove le misure attuate dall’azienda di pesca Kerguelen certificata per la pesca dell’austromerluzzo ha drasticamente ridotto il numero di uccelli marini accidentalmente catturati su palangari, con la cattura di solo tre procellarie grigie lo scorso anno; la rimozione di quasi 25.000 trappole per granchi da parte di pescatori certificati per la cattura del granchio blu in Louisiana, riducendo così al minimo il rischio di pesca della specie vulnerabile come la tartarughe.
“Dall’implementazione di strategie alla riduzione dell’impatto sul altre specie, i pescatori certificati MSC stanno sviluppando soluzioni innovative, basate sulla scienza, con l’obiettivo di arrivare a una gestione sostenibile - ha dichiarato David Agnew, direttore scientifico e degli Standard di MSC. Il rapporto mostra come il loro impegno per la sostenibilità sta facendo la differenza reale e una differenza nel lungo periodo per la salute degli stock ittici del mondo e gli ecosistemi marini.”
Il coinvolgimento degli stakeholder è al centro del processo di valutazione delle terze parti secondo lo standard MSC. Il nuovo rapporto evidenzia che il 36% delle valutazioni ha ricevuto 723 commenti dai vari stakeholder (508 da ONG, 99 Aziende ittiche, 99 Ricercatori, 39 Governo) tra il 2012 e il 2015 e il 12,5% dei commenti ha contribuito ad un cambiamento nel punteggio della valutazione della pesca.
I grandi e piccoli pescatori certificati MSC beneficiano sia di una crescente domanda di pesce pescato con pratiche sostenibili e di prodotti ittici con il marchio blu MSC che del crescente numero di aziende nel mercato ittico che sono certificate per comprare e vendere il pesce MSC. Il numero di aziende certificate secondo lo Standard MSC per la Catena di Custodia è triplicato negli ultimi cinque anni, da 1.099 nel 2010 a quasi 3.000 nel 2015 in 78 paesi nel mondo.
La campagna social #oceanipienidivita in promozione su facebook mira ad educare e sensibilizzare sulla salute dei nostri oceani e nel giro di pochi giorni saranno disponibili i primi risultati, che anticipano già una maggiore sensibilità dei consumatori italiani alla sostenibilità ittica.