Raccolte tra l’estate e l’autunno, sono tutte disponibili in questo periodo dell’anno. Tipologie differenti, che si distinguono tra loro per colore, forma, texture, consistenza, gusto e utilizzo in cucina, ma accomunate da una grande qualità e garantite dal bollino del Consorzio di Tutela.
La coltivazione a marchio IGP è infatti controllata in tutte le sue fasi da un disciplinare dettagliato che certifica una produzione nel rispetto dei frutteti, dell’ambiente e della salute del consumatore. Ogni fase del processo produttivo, inoltre, viene monitorata da strutture di controllo che consentono tracciabilità dei frutti e certezza del gusto.
Un patrimonio storico, culturale e gastronomico che, oltre ad essere tutelato, va valorizzato, sia attraverso collaborazioni sinergiche con la distribuzione che attraverso operazioni di comunicazione. Come il nuovo sito web del Consorzio, l’attività portata avanti sui social network e le campagne stampa e tv, quest’anno orientate in particolare a sostenere il comparto, vista la grave crisi produttiva che sta attraversando a causa delle avverse condizioni climatiche del 2023.
Fra i primi frutti ad aver meritato il marchio di Indicazione Geografica Protetta dell’Unione Europea nel 1998, viene coltivata in 5 province – Ravenna, Ferrara, Bologna, Modena e Reggio Emilia – da oltre 8.500 agricoltori soci del Consorzio UNAPera. Il clima, con inverno freddo, primavera caldo-umida ed estate calda, e il terreno fertile, dall’argilloso al sabbioso, con un ph tra 6 e 7, ne hanno decretato il successo negli anni, tanto da rendere l’Emilia Romagna il primo produttore italiano e tra i primi produttori a livello mondiale.
Del resto la Pera dell’Emilia Romagna IGP è naturalmente buona, con un bouquet di profumi e aromi unici e un gusto avvolgente. Merito anche della straordinaria dolcezza dovuta all’elevato contenuto di fruttosio che, grazie al suo profilo metabolico più favorevole rispetto al glucosio, la rende al contempo leggera e dal basso apporto calorico. Una caratteristica che, unita all’ottimo contenuto di fibre in gran parte insolubili, ne fa una scelta alimentare anche sana. E, di fatto, risulta tra i frutti preferiti per il 30% dei consumatori italiani, anche se non sempre finisce nel carrello della spesa.
Anche per questo è importante far capire che scegliere la Pera dell’Emilia Romagna IGP non significa solo trattarsi bene ma aiutare un comparto strategico per l’agroalimentare, con oltre 15.000 addetti tra diretto e indotto, che senza un deciso cambio di rotta, rischia di scomparire, a discapito di tutti. Come recita il claim della campagna stampa, “un’eccellenza da salvare”.
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